Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono fondi d’investimento quotati alla borsa valori o quote di SICAV che investono in indici e ne replicano fedelmente l’andamento dei prezzi; hanno una gestione passiva e non attiva e hanno delle commissioni d’investimento piuttosto contenute.
Come funzionano gli ETF?
Questi strumenti d’investimento hanno il vantaggio di replicare l’andamento del mercato azionario, senza l’acquisto diretto di azioni. Il patrimonio del ETF è separato da quello del gestore e in caso di crisi del gestore non subisce perdite, né può essere attaccato dai creditori. Nel caso, invece, che le imprese in cui investe il ETF vadano in bancarotta, il fondo perde il suo capitale. Vi sono molti ETF quotati alla Borsa di Milano tra cui gli investitori possono scegliere.
Sono nati negli anni ’90 negli Stati Uniti per permettere agli investitori di investire nell’indice di Borsa, sono disponibili nel mercato italiano dal 2002.
Cosa si intende per ETF?
Il ETF è un fondo sintetico, cioè replica passivamente l’andamento di un indice finanziario, senza però comportare l’acquisto dei titoli sottostanti l’indice.
Caratteristiche
Gli ETF sono fondi d‘investimento che hanno la caratteristica di essere semplici da acquistare e da interpretare, da parte dell’investitore; sono semplici nel pricing; sono trasparenti, essendo legati all’indice di borsa; sono economici, grazie ai costi ridotti; garantiscono una riduzione del rischio dell’emittente, grazie alla separazione del patrimonio del fondo da quello del gestore.
ETF: Quanto rendono?
Il rendimento degli ETF è direttamente proporzionale al rendimento del sottostante indice azionario, al netto dei costi di gestione, che sono abbastanza contenuti e delle imposte. In Italia l’imposta sulle transazioni finanziarie si calcola sul capital gain, cioè sul guadagno netto tra prezzo di acquisto e di vendita in percentuale del 26%.
Nella decisione di acquisto di ETF è bene considerare il rischio che comporta l’investimento azionario, anche sintetico; infatti, rendimento e rischio sono proporzionali ed è bene applicare strategie di differenziazione di portafoglio per non incappare in ingenti perdite. Per sapere quanti gli ETF rendono in tempo reale basta consultare le loro quotazioni di ETF italiani e mondiali.
Cosa sapere sugli ETF?
Nella decisione di investimento sui mercati finanziari è bene essere informati sul rischio dello strumento che si sta acquistando, sul rendimento atteso, sui costi connessi con l’operazione, ad esempio le commissioni e le imposte. Per conoscere queste caratteristiche degli ETF si può fare riferimento alla documentazione dell’emittente e del gestore.
Come si compra un ETF?
L’acquisto di ETF o per meglio dire di quote dei questi fondi, avviene tramite un intermediario autorizzato ad operare in borsa, come una banca o una SIM, oppure attraverso i sistemi di trading online. Fatta una valutazione su quanto rendono gli ETF, l’investitore individua quale ETF vuole acquistare e fa richiesta di acquisto; se nel mercato vi è disponibilità a quel prezzo, la transazione si realizza. Ad esempio se si vuole investire in ETF sull’indice di Borsa di Milano si acquistano quote del ETF FTSE Mib.
Cosa sono gli ETF strutturati?
Gli Exchange Traded Fund strutturati sono dei fondi o delle SICAV negoziabili in tempo reale ‘strutturati’ con tecniche finanziarie volte a realizzare rendimenti che non dipendono solo dall’andamento del mercato a cui fanno riferimento, ma che possono essere volte a:
- a partecipare in maniera più che proporzionale all’andamento di un indice (ETF a leva);
- a partecipare inversamente proporzionale ai movimenti dei mercati di riferimento (ETF short con o senza leva);
Gli ETF strutturati possono incorporare una componente derivata e hanno un rischio maggiore, rispetto agli ETF non strutturati. Grazie alla separazione del capitale del ETF da quello dell’emittente garantiscono minore rischio; grazie al meccanismo finanziario inoltre permettono di aumentare il rendimento (e il rischio) dell’investimento.
Cosa sono gli ETN? E gli ETC?
Gli ETF non vanno confusi con altri strumenti della categoria delle repliche finanziare, come gli Exchange Traded Notes (ETN) ed Exchange Traded Commodities (ETC); questi sono titoli di debito emessi da società finanziarie aventi per oggetto esclusivo la realizzazione di operazioni di emissione di strumenti finanziari. L’emittente, di solito una società veicolo cioè vuota, emette strumenti finanziari a fronte dell’investimento nel sottostante (ad esempio le azioni o materie prime) o in contratti derivati sugli stessi. Il prezzo di tali strumenti dipende direttamente o indirettamente dall’andamento del sottostante.
Gli Exchange Traded Notes (ETN) ed Exchange Traded Commodities (ETC) non vanno confusi con gli ETF che hanno un patrimonio separato, mentre gli ETC e gli ETN non sono fondi. Gli ETC possono essere creati per investire in gruppi di materie prime, come quelle agricole o quelle petrolifere, oppure in singole materie prime, come la soia o il rame. Gli ETN possono essere emessi e poi scambiati, fino alla loro scadenza; non pagano cedole e non hanno alcuna garanzia in caso di procedura d’insolvenza.