Differenze ETF ed ETN
Partiamo con la classificazione generale che vede innanzitutto la Macro-categoria degli “ETP” (Exchange Traded Product), che è divisa in 2 parti:
1. Gli ETF (Exchange Traded Funds)
2. Gli ETN (Exchange Traded Note), di cui fanno parte gli ETC (Exchange Traded Commodities, che investono nelle materie prime)
In questo articolo ci concentreremo soprattutto sui primi (ovvero gli ETF), ma per fare comunque chiarezza ed una netta distinzione, vediamo quali sono le principali differenze tra ETF ed ETN.
Caratteristiche ETF
Gli ETF sono una particolare tipologia di fondi comuni di investimento, sono quotati in Borsa su mercati regolamentati e negoziati esattamente
Come le azioni, e nascono inizialmente a “gestione passiva”, ovvero per replicare un determinato indice di riferimento (anche se poi si sono “evoluti” ulteriormente con gestioni più attive come gli Smart Beta).
Gli ETF sono dei contenitori di “qualcosa”, in particolare di strumenti finanziari (l’acronimo sta per Exchange Traded Funds).
Sono strumenti finanziari che possono contenere soprattutto azioni, obbligazioni, strumenti del mercato monetario.
• Contenuto: gli ETF sono prodotti simili ai fondi comuni (qui la spiegazione dei fondi) quindi strumenti di risparmio gestito, e contengono azioni ed obbligazioni. Gli ETN sono debito, quindi del tutto simili (come natura) ad un’obbligazione da parte dell’emittente del prodotto. Quest’ultimo investe solitamente in strumenti più complessi (ad esempio l’indice VIX) o materie prime
• Fiscalità: le perdite di un singolo ETF non sono compensabili con i guadagni successivi, cosa che invece è possibile con gli ETN. Caso pratico: ho 2 ETF in portafoglio, vendo il primo con una perdita di 1.000 Euro. Dopo qualche giorno vendo il secondo ETF con un guadagno di 1.000 Euro. Sul secondo ETF dovrò pagare l’aliquota di tassazione prevista (26% quella standard o 12.5% nel caso di Titoli di Stato o simili). Se invece in portafoglio ho 2 ETN, vendo il primo con una perdita di 1.000 Euro, dopo qualche giorno vendo il secondo con un guadagno di 1.000 Euro, posso utilizzare la perdita del primo ETN a compensazione con il guadagno del secondo, quindi il 26% viene pagato su 1.000-1.000 = 0. Non pago tassazione
• Rischio fallimento: con l’ETF non c’è il rischio default (dopo vedremo il funzionamento in dettaglio) mentre l’ETN, essendo come detto debito da parte di un emittente, al pari di un’obbligazione può fallire
Gli ETF nascono come prodotto a “gestione passiva”, ovvero per replicare a costi molto contenuti un determinato indice di riferimento oppure una particolare Asset Class.
Se ad esempio volessi replicare l’indice principale italiano (FTSE MIB) senza ETF, dovrei comprare ogni singola azione (pagando il relativo prezzo) e potete capire bene l’esborso in termini economici da sostenere.
Invece comprando una quota di un ETF che replica il FTSE MIB, vado ad effettuare la stessa tipologia di investimento con un costo estremamente inferiore (a seconda del prodotto la singola quota può costarmi qualche decina o centinaia di Euro).