Oggi parliamo di come valutare un azione di un’azienda ed andremo a farlo secondo diverse logiche e diverse strategie quindi andremo proprio a vedere tutto quello che riguarda la valutazione di una singola azione.
Come analizzare un’azione dalle basi
Valutare correttamente un’azione è un passaggio cruciale per qualsiasi investitore che desideri prendere decisioni informate e consapevoli. L’analisi di un titolo non si limita a osservare il suo prezzo di mercato, ma richiede uno studio approfondito dei fondamentali aziendali e delle prospettive future. In questo articolo, esploreremo i principali strumenti e indicatori che possono guidare gli investitori nella valutazione di un’azione, includendo l’analisi del bilancio, con particolare attenzione allo stato patrimoniale, al conto economico e ai flussi di cassa. Approfondiremo anche concetti come il Fair Value, i dividendi, il ritorno sugli investimenti (ROI), il ritorno sul capitale proprio (ROE), il rapporto prezzo/utili (P/E) e le prospettive di crescita a lungo termine. Attraverso un approccio olistico, impareremo a identificare le opportunità di investimento più solide, riducendo i rischi e massimizzando i potenziali rendimenti.
Stato patrimoniale
Allora che cos’è lo stato patrimoniale? Immaginatelo come la fotografia di una determinata azienda in un determinato momento. C’è una parte a sinistra che si chiama “Attivo”, ovvero sono gli investimenti e l’utilizzo delle risorse a disposizione. Quindi l’azienda come utilizza questi soldi e come li investe.
Sulla parte destra troviamo invece altri due componenti: la prima è la parte di “Passivo”, quindi l’azienda se ha preso le risorse da fonti esterne (per esempio i debiti con le banche con i fornitori).
Allo stesso modo sulla parte destra troviamo un pò più in basso il “Capitale netto o patrimonio netto”, che ci dice complessivamente invece le risorse che l’azienda ha preso da se stessa, ad esempio dagli azionisti, o perché magari un’azienda è particolarmente profittevole e quindi fa utili e questi utili rimangono conservati all’interno dell’azienda.
Altra informazione importante su come valutare un azione e sulla valutazione di un’azienda è che lo stato patrimoniale deve essere in equilibrio. Quindi quello che c’è a sinistra immaginiamo che valga 100 deve essere uguale a quello che c’è a destra quindi se immaginiamo le attività valgono 100 sulla sinistra avremo passività magari per 50 e capitale netto per 50. Questo è fondamentale quando effettuiamo l’analisi delle azioni che vogliamo inserire in portafoglio.
Conto economico
Allo stesso modo andiamo a vedere il conto economico che a differenza dello stato patrimoniale dobbiamo leggere da investitori come un flusso. Ha poco senso infatti dire “questa azienda ha fatto un utile di un miliardo quest’anno”. Non serve a niente, quindi per prima cosa dovrò confrontare per esempio diversi anni tra di loro e facendo questo lavoro chiaramente avrò molte informazioni che tirerò fuori per fare il mio investimento su questo titolo quindi di conseguenza il conto economico lo vediamo più come un qualcosa in movimento.
Anche il conto economico è diviso in due parti. C’è la parte dei ricavi, essenzialmente come l’azienda guadagni i soldi. Sulla parte destra invece ci sono i costi, come l’azienda spende questi determinati soldi e quello che abbiamo come differenza tra i ricavi meno i costi è l’utile netto.
Flussi di cassa
Un terzo documento altrettanto importante è il rendiconto dei flussi di cassa. Qui la regola è molto semplice per capire come valutare un’azienda, ovvero “Cash is King”.
Il rendiconto dei flussi di cassa ci consente di capire i soldi effettivamente incassati dall’azienda stessa. Ci sono varie tipologie di flussi di cassa.
Flussi di cassa da attività operative: immaginatevi un’azienda che fa materassi, il flusso di cassa da attività operative è quel flusso di cassa che arriva dalla vendita dall’attività di realizzazione e di vendita dei materassi.
Poi ci sono i flussi di cassa che invece arrivano dalle attività di finanziamento quando ad esempio l’azienda chiede un prestito, si sta indebitando e quindi entrano dei soldi, anche se a seguito di nuovi debiti che va a contrarre.
Allo stesso modo ci sono i flussi di cassa ad attività di investimento, quando l’azienda compra ad esempio un nuovo macchinario per costruire i materassi di qualità migliore. Se l’azienda compra il materasso capite bene che sta investendo dei soldi e quindi comprando questo nuovo macchinario escono i soldi.
Infine c’è il Free Cash Flow che sarebbe il flusso di cassa disponibile per l’azienda dato dalla differenza tra flusso di cassa operativo e spese in conto capitale (o CAPEX), indicatore fondamentale nell’analisi delle azioni (cerchiamo trend di crescita costante).
Valutare il rischio aziendale e l’indebitamento
Un aspetto spesso sottovalutato nella valutazione di un’azione è l’analisi del rischio aziendale e dell’indebitamento. L’analisi della leva finanziaria è fondamentale per capire se l’azienda è sostenibile a lungo termine. Un elevato livello di indebitamento può mettere a rischio la sopravvivenza dell’azienda, soprattutto in momenti di difficoltà economica. Un buon indicatore da considerare è il Debt to Equity Ratio, che mette in relazione il debito totale con il patrimonio netto dell’azienda. Un rapporto troppo alto potrebbe indicare che l’azienda fa eccessivo affidamento sui prestiti, mentre un valore basso può segnalare che l’azienda è finanziariamente stabile. È importante considerare anche i tassi di interesse sui debiti, poiché un aumento di questi può gravare sul cash flow operativo, riducendo la capacità di espansione dell’azienda.
Indicatori di redditività: ROI e ROE
Nell’analisi delle azioni è essenziale considerare gli indicatori di redditività come il Return on Investment (ROI) e il Return on Equity (ROE). Il ROI misura la capacità dell’azienda di generare profitto rispetto al capitale investito, mentre il ROE valuta il rendimento generato sui fondi propri investiti dagli azionisti. Questi indicatori permettono di valutare se l’azienda utilizza in maniera efficace il proprio capitale per generare profitti. Un ROE elevato è generalmente un segnale positivo, soprattutto se sostenuto nel tempo, e indica che l’azienda è capace di creare valore per gli azionisti. Tuttavia, è importante considerare questi dati insieme al livello di indebitamento, poiché un alto ROE potrebbe essere il risultato di una leva finanziaria eccessiva.
Analisi del P/E ratio e dei multipli di mercato
Un altro elemento importante nell’analisi di un’azione è l’uso dei multipli di mercato, in particolare il Price to Earnings ratio (P/E). Questo indicatore mette in relazione il prezzo attuale dell’azione con gli utili per azione (EPS), ed è un indicatore della valutazione del mercato rispetto alla capacità di un’azienda di generare profitti. Un P/E troppo elevato può indicare che il titolo è sopravvalutato, mentre un P/E basso può suggerire che l’azione è sottovalutata o che l’azienda potrebbe avere problemi strutturali. È sempre importante contestualizzare questo rapporto, confrontandolo con le medie di settore o con i competitor diretti.
Insieme al P/E, possono essere utili altri multipli come il Price to Sales ratio (P/S) e il Price to Book ratio (P/B), che confrontano rispettivamente il prezzo dell’azione con i ricavi e il patrimonio netto contabile. Questi strumenti possono fornire una panoramica più completa del valore relativo di un’azione rispetto al suo settore.
Considerazioni sui dividendi
Nel valutare un’azione, è essenziale considerare anche la politica dei dividendi dell’azienda. Le società che distribuiscono dividendi regolari offrono agli investitori un flusso di reddito costante, che può essere particolarmente interessante per coloro che cercano stabilità. Il Dividend Yield (rapporto tra il dividendo per azione e il prezzo dell’azione) è un parametro utile per valutare il rendimento di un investimento azionario basato sui dividendi. Tuttavia, è altrettanto importante valutare la sostenibilità dei dividendi, misurata attraverso il Dividend Payout Ratio (rapporto tra utili e dividendi pagati). Un payout ratio troppo elevato potrebbe indicare che l’azienda distribuisce la maggior parte dei propri utili, riducendo le risorse disponibili per la crescita futura.
Valutazione delle prospettive di crescita
Infine, un altro aspetto critico nell’analisi di un’azione è la valutazione delle prospettive di crescita dell’azienda. Questo si può fare esaminando sia la crescita storica, sia le previsioni future. Parametri come il CAGR (Compound Annual Growth Rate) delle vendite e degli utili possono indicare la capacità dell’azienda di crescere in modo sostenibile nel tempo. Le aziende in settori emergenti o in espansione possono avere un tasso di crescita molto elevato, ma è importante assicurarsi che questa crescita sia accompagnata da una solida gestione e da fondamentali robusti. Inoltre, è utile esaminare le strategie aziendali, l’innovazione e la capacità di adattarsi alle dinamiche di mercato, per determinare se l’azienda sarà in grado di mantenere o migliorare le sue performance in futuro.
Fair Value: il valore intrinseco di un’azione
Per fare un buon investimento, non serve solo trovare azioni di qualità, ma devono essere anche azioni ad un buon prezzo. Ecco che entra in gioco il concetto di Fair Value.
Il Fair Value (o valore intrinseco) è il suo valore in base ai dati di bilancio ed alle prospettive di valutazione del business. E’ calcolato in base a vari metodi matematici sulla base di dati di bilancio e prospettive di crescita.
Indicativamente, un titolo è “a sconto” (quindi ad un buon prezzo) quanto presenta un valore ad oggi (prezzo dell’azione) a sconto di almeno il 30% rispetto al suo valore intrinseco (o Fair Value).
La cosa importante da ricordare, è come valutare un’azienda con il giusto metodo. Possiamo considerare infatti modelli di valutazione differenti. Per esempio le grandi aziende tecnologiche, che storicamente non pagano dividendi ( o ne pagano pochissimi) sarà meglio analizzarle usando metodi come i flussi di cassa attualizzati, mentre ad esempio azioni come ENI, Intesa, o come quelle che storicamente pagano buoni dividendi, potranno essere analizzate anche tramite Dividend Discount Model.
Analisi dei competitors
Anche la parte di analisi dei competitor é un altro lavoro da fare. Confrontando quindi il rapporto prezzo/utili e la crescita del fatturato (revenue CAGR a 5 anni) possiamo avere diverse informazioni interessanti, ma potendo scegliere quali aziende confrontare e quali parametri, abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta. L’importante è che siano aziende appartenenti allo stesso settore oppure allo stesso indice, in modo da poter effettuare delle comparazioni che abbiano senso.
Conclusioni su come valutare un’azione
Per valutare un’azione in modo efficace, è essenziale adottare un approccio olistico che tenga conto di tutti i fattori sopra elencati. L’analisi dei fondamentali di bilancio, insieme a metriche di mercato e alla considerazione delle prospettive future, consente di avere un quadro completo dell’azienda e della sua azione. Solo un’analisi accurata e ben ponderata permette di fare scelte di investimento consapevoli, minimizzando i rischi e massimizzando le opportunità di guadagno a lungo termine.
Mettendo insieme tutto quanto perciò, saremo in grado a partire dai prossimi articoli, di iniziare a valutare la qualità di un titolo dai suoi fondamentali di bilancio, e calcolarne il valore intrinseco per capire se ci troviamo davanti ad un titolo a sconto oppure no. Qualora la nostra azione rispettasse entrambi i requisiti, saremo molto più tranquilli nel valutare un possibile acquisto con maggiore tranquillità.