Le elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2024 si profilano come un evento di grande rilevanza politica, geopolitica e finanziaria. In questo articolo delineiamo il sistema elettorale degli Stati Uniti, il potere e le responsabilità del presidente degli Stati Uniti e infine esploriamo gli effetti sui mercati finanziari delle elezioni presidenziali, considerando le prospettive economiche e le politiche proposte dai principali candidati. Si confrontano infatti le posizioni di Biden e Trump, evidenziando le aspettative dei mercati riguardo a una possibile crescita economica, controllo dell’inflazione e impatto sul commercio internazionale.
Elezioni USA 2024
Nell’autunno del 2024 (il 5 novembre più precisamente) si terrano le 60° elezioni politiche per l’elezione del presidente degli Stati Uniti.
Ad aprile 2024, i candidati alla presidenza che hanno vinto le elezioni primarie dei rispettivi partiti svoltesi nei mesi precedenti, sono Joe Biden per il partito democratico e Donald Trump per il partito repubblicano, replicando lo scontro elettorale del novembre 2020 che vide Joe Biden vincitore.
– Come vi vota negli Stati Uniti
Il sistema elettorale americano per l’elezione del presidente è un sistema elettorale cosiddetto indiretto, che funziona con il sistema del Collegio Elettorale. Le elezioni primarie sono elezioni indirette e prevedono che gli elettori dei partiti esprimano una preferenza tra i candidati attraverso un delegato, che poi esprimerà un voto in occasione del Congresso del partito, che procederà alla candidatura.
Nell’elezione del presidente degli Stati Uniti gli elettori registrati in ogni stato e nel Distretto di Columbia vanno alle urne nel giorno indicato (5/11/2024) per votare per il presidente e il vicepresidente. In pratica però non eleggono direttamente il presidente, ma piuttosto i delegati (conosciuti come grandi elettori) che formeranno il Collegio Elettorale. Ogni stato ha un numero di elettori nel Collegio Elettorale che corrisponde al suo numero di rappresentanti al Congresso (che comprende sia la Camera dei Rappresentanti che il Senato). Questo numero è basato sulla popolazione dello Stato.
Ad esempio, lo stato più popoloso degli Stati Uniti, la California, ha attualmente 55 elettori, mentre alcuni stati meno popolosi ne hanno solo 3. Quando gli elettori vanno alle urne, in realtà stanno votando per i delegati del Collegio Elettorale che sosterranno poi il candidato presidenziale del loro partito (repubblicano o democratico). La maggior parte degli Stati assegna tutti i loro voti elettorali al candidato che vince la maggioranza dei voti popolari nello Stato (ad eccezione di due stati, Maine e Nebraska, che utilizzano invece un sistema elettorale proporzionale).
Per vincere le elezioni presidenziali, un candidato deve ottenere la maggioranza dei voti elettorali, che attualmente corrisponde a 270 su un totale di 538. Se nessun candidato raggiunge la maggioranza dei voti elettorali, la decisione viene trasferita alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.
Dopo le elezioni, gli elettori del Collegio Elettorale si riuniscono nel loro rispettivo stato per votare formalmente per il presidente e il vicepresidente. I loro voti sono poi certificati e inviati al Congresso per essere conteggiati. Questa fase di garanzia è molto delicata. Il Congresso si riunisce in una sessione congiunta per contare i voti elettorali da tutti gli Stati. Il candidato con la maggioranza dei voti elettorali viene dichiarato presidente e il candidato con il secondo maggior numero di voti elettorali diventa vicepresidente. In questo modo, il sistema del Collegio Elettorale determina il vincitore delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti,
Nel corso degli anni non sono mancate discussioni sull’efficacia e sull’equità di questo sistema elettorale indiretto. Nell’elezione presidenziale del 2001, George W. Bush fu dichiarato vincitore avendo ricevuto meno voti dell’altro candidato, Al Gore; la vittoria era infatti causata dal meccanismo dei delegati nello Stato della Florida, dove era governatore Jeb Bush, suo fratello.
Nel XX secolo solo George W. Bush e Donald Trump hanno servito per un solo mandato come presidente degli Stati Uniti, entrambi per il partito repubblicano. Tutti gli altri hanno, infatti, servito per due mandati consecutivi.
– Che potere ha il Presidente degli Stati Uniti
Il presidente degli Stati Uniti ha una ampia gamma di poteri e responsabilità, delineati dalla Costituzione degli Stati Uniti e dai precedenti stabiliti nel corso della storia.
I principali poteri del Presidente sono il potere esecutivo, il comando delle forze armate, la politica estera, le nomine giudiziarie per le alte Corti, il potere di veto e di perdono.
- Il presidente è il capo del potere esecutivo federale degli Stati Uniti. Questo gli conferisce autorità sull’apparato esecutivo, incluso il diritto di nominare membri del suo gabinetto e di assumere altre posizioni chiave all’interno delle agenzie governative.
- Il presidente è il comandante in capo delle forze armate degli Stati Uniti. Ha l’autorità di ordinare l’uso delle forze armate in tempo di guerra o di emergenza nazionale, se autorizzato dal Congresso. Questo potere è stato utilizzato molte volte. Sebbene sia il Congresso a detenere il potere di creare le leggi, il presidente può influenzare il processo legislativo, proponendo leggi al Congresso e utilizzando il potere di veto per respingere le leggi approvate dal Congresso.
- Il presidente è il principale responsabile della politica estera della federazione degli Stati Uniti. Egli ha il potere di negoziare trattati internazionali, nominare ambasciatori e rappresentare gli Stati Uniti nelle relazioni con altre nazioni. Il presidente partecipa al G7 e al G20.
- Il presidente ha il potere di nominare giudici federali, compresi i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti. Tuttavia, queste nomine devono essere confermate dal Senato.
- Il presidente ha il potere di concedere il perdono o la riduzione delle pene per i crimini federali, ad eccezione degli impeachments (reato politico). Il presidente può respingere una legge approvata dal Congresso tramite il potere veto. Tuttavia, il Congresso può annullare il veto presidenziale con una maggioranza dei due terzi in entrambe le camere; questo riafferma la forza del Congresso in caso di maggioranze diverse.
Effetti sui mercati finanziari delle elezioni americane
L’elezione del Presidente degli Stati Uniti è un evento di grande rilevanza geopolitica; oltre al potere interno agli USA, il presidente esercita una guida sulla politica estera, anche economica. Gli investitori conoscono i programmi elettorali i presidenti e sanno che tipo di approccio possono attendersi.
Le elezioni presidenziali americane possono avere diversi effetti sui mercati finanziari, influenzando le aspettative degli investitori e determinando le prospettive economiche a breve e lungo termine. Alcuni degli effetti principali includono:
- Volatilità dei mercati: Durante il periodo che precede le elezioni, i mercati finanziari spesso sperimentano un aumento della volatilità a causa dell’incertezza politica. Le fluttuazioni nei prezzi degli asset possono essere alimentate dalle aspettative del risultato e dalle speculazioni sugli impatti delle politiche economiche dei candidati.
- Ottimismo o cautela degli investitori: Gli investitori reagiscono alle promesse e alle proposte dei candidati presidenziali, adottando posizioni ottimistiche o cautelative in base alle percezioni sulle politiche future. Ad esempio, promesse di stimoli fiscali o investimenti infrastrutturali possono generare ottimismo sulle prospettive economiche, mentre minacce di aumento delle tasse o restrizioni commerciali possono generare cautela.
- Settore specifico: Alcuni settori possono essere più sensibili agli esiti delle elezioni presidenziali. Ad esempio, il settore delle energie rinnovabili potrebbe beneficiare di politiche favorevoli all’ambiente da parte di un candidato, mentre il settore energetico tradizionale potrebbe reagire negativamente a politiche restrittive sull’estrazione di combustibili fossili.
- Cambio nelle politiche economiche: La vittoria di un candidato può portare a cambiamenti significativi nelle politiche economiche, compresi regolamenti, politiche fiscali, politiche monetarie e politiche commerciali. Questi cambiamenti possono avere impatti diretti sui profitti delle imprese, sulla domanda dei consumatori e sulle prospettive di crescita economica.
- Reazioni internazionali: Le elezioni presidenziali americane possono avere ripercussioni sui mercati finanziari internazionali, specialmente considerando il ruolo degli Stati Uniti nell’economia globale e nella politica estera. Le politiche estere dei nuovi leader possono influenzare i rapporti commerciali, le relazioni diplomatiche e la stabilità geopolitica, con conseguenti impatti sui mercati globali.
Nel caso specifico delle elezioni USA 2024:
Il candidato democratico Biden ha affermato che agirà per aumentare la posizione geoeconomica di forza americana, consolidando la forte crescita economica registrata durante il suo primo mandato, con la disoccupazione al minimo da 50 anni. I mercati si attendono una ulteriore crescita, anche dei mercati e un controllo dell’inflazione.
Il candidato repubblicano Trump ha affermato che la sua elezione farà terminare la guerra russo ucraina e che gli Stati Uniti potrebbero lasciare la NATO e rinnegare gli impegni sul clima dell’agenda 2030. Dal punto di vista economico, Trump vuole introdurre forti dazi al commercio mondiale, per ridurre l’import. I mercati si attendono una minore crescita economica e un riposizionamento economico degli Stati Uniti, con effetti incerti sulla crescita.