Cos’è una IPO: definizione e spiegazione
Una IPO o Initial Public Offering, in italiano offerta iniziale di acquisto, è il meccanismo di collocamento sul mercato delle azioni di nuova emissione (scopri le prossime con il Calendario IPO ). L’azienda che vuole aprirsi al pubblico, cioè quotare il proprio capitale in borsa lo comunica agli investitori, indica il prezzo d’acquisto e raccoglie le prenotazioni, tramite un intermediario (advisor).
Quando un’impresa decide di collocare il proprio capitale sociale in borsa (leggi anche come funziona la borsa valori), di far accedere investitori di ogni tipo, dalle famiglie ai fondi pensione o d’investimento, colloca sul mercato delle azioni di nuova emissione rappresentative del suo capitale. Si definisce IPO solo il collocamento iniziale e non anche quelli che successivamente l’azienda può decidere di realizzare sul mercato, per aumentare il capitale a disposizione per finanziare nuovi progetti di sviluppo. Nelle fasi successive si parla, infatti, di aumenti di capitale. L’impresa può anche ridurre il capitale circolante, riacquistando le proprie azioni.
Attraverso la creazione di titoli scambiati e liquidi si crea il flottante, cioè la base di titoli in libera circolazione che sono requisito fondamentale per la quotazione in borsa dell’azienda.
La Consob vigila sull’ordinato funzionamento del mercato azionario e verifica, quindi, i requisiti e i documenti necessari per la quotazione delle imprese. Il Prospetto Informativo (PI) è il documento fondamentale di tale processo e contiene le informazioni necessarie all’investitore per valutare la bontà del progetto d’impresa, come prescrive il Regolamento Emittenti all’art. 9.
I costi della IPO sono classificabili in costi diretti e indiretti.
- I costi diretti sono connessi con la due diligence finanziaria e contabile, oltre che con il collocamento vero e proprio, mente quelli indiretti sono connessi con il cambio di struttura del capitale azionario, diffuso e liquido. I costi diretti sono costituiti dalle commissioni di collocamento che vanno pagate alla borsa valori e alla banca d’affari che funge da underwriter e che colloca i titoli sul mercato; essa guadagna dal 3% al 7% del capitale raccolto. I costi diretti connessi con la due diligence sono quelli contabili, finanziari, di comunicazione, di trasparenza, che vanno rafforzati dopo l’ingresso in Borsa.
- I costi indiretti sono riferibili alla perdita di riservatezza sui fatti aziendali, che vanno invece comunicati immediatamente al mercato azionario, alla necessità di mantenere rapporti stabili e duraturi con gli investitori, alla perdita di incentivo a raggiungere obiettivi di lungo periodo a vantaggio di quelli di breve periodo (short terminism).
IPO di aziende giovani
L’AIM è il segmento giovane della Borsa, dedicato alle imprese di piccola dimensione, come le start up con costi diretti più contenuti rispetto al Mercato Telematico Azionario (MTA), ma che garantisce comunque trasparenza e liquidità agli investitori. La quotazione su AIM ha tempi molto più brevi rispetto agli altri mercati, come il MTA, e gli adempimenti successivi alla quotazione consistono sostanzialmente nella pubblicazione del bilancio e della relazione semestrale, nonché delle informazioni price sensitive. La quotazione su AIM viene garantita da un advisor che segue l’impresa anche dopo la quotazione e garantisce nei confronti del mercato; questo requisito è assente nel MTA.
Come si partecipa ad una IPO?
Il collocamento iniziale in borsa può avvenire su diversi segmenti della stessa, differenziati per requisiti minimi di accesso, ma soprattutto in base alle caratteristiche delle imprese che vi si collocano.
Nella borsa italiana vi è:
- Mercato Telematico Azionario (MTA) che è il segmento principale, vigilato da Consob. Per accedere al MTA è necessario soddisfare importanti requisiti patrimoniali e contabili, oltre che presentare il Prospetto Iniziale che venga approvato dal Consob. Il capitale deve essere di minimo 40 milioni di euro e il management e l’organizzazione aziendale devono essere solidi e motivati all’operazione di quotazione.
- Alternative Investment Market (AIM) che non è vigilato da Consob.
Il mercato finanziario offre importanti tutele agli investitori, controllando preventivamente la solidità dei progetti imprenditoriali, sia in modo diretto con l’attività di vigilanza che indirettamente con gli advisor e l’investitore che vuole partecipare alla IPO deve prenotare tramite un intermediario le azioni che vuole acquistare. L’intermediario può essere la banca e la prenotazione si può fare anche tramite l’home banking. Dopo la prenotazione i titoli vengono assegnati agli acquirenti. Può darsi che le prenotazioni siano troppo poche e il progetto di quotazione, quindi, fallisca.
Che differenza c’è tra IPO e OPA?
L’offerta pubblica di acquisto (OPA) è una operazione di capitale con cui un investitore o gruppo di investitori propone agli azionisti di un’azienda già quotata di acquistare i loro titoli, ad un prezzo prefissato, con l’obiettivo di controllare l’azienda e talvolta anche di toglierla dal mercato azionario. L’OPA ha luogo quando l’impresa è già quotata in borsa, mentre la IPO ha l’obiettivo di quotarla sulla borsa valori. L’OPA può essere ostile, quindi non concordata con il management dell’impresa oppure amichevole, cioè concordata con il management. Se l’OPA è ostile, il management può rispondere comunicando al mercato le ragioni del mancato accordo e scoraggiando la vendita delle azioni agli acquirenti ostili. L’OPA ostile ha di solito l’obiettivo di cambiare il management dell’impresa, cambiando la maggioranza della proprietà del capitale.