La moneta unica “EUR” è in rialzo sui cross, muovendo per la prima da metà giugno oltre 1,18 dollari per spingersi fino a 1,1803 e toccando il massimo dei cinque mesi contro lo yen.
L'euro è in rialzo anche contro la sterlina, rimbalzando dal minimo dei due mesi toccato ieri.
Lo sfumare dell'avversione al rischio ha determinato una certa debolezza dello yen, oltre a quella del dollaro, mentre sono le preoccupazioni sulla Brexit a spingere al ribasso la valuta britannica.
In zona euro, la crescita del settore privato a settembre ha rallentato nuovamente; un segnale che lo slancio del blocco si è esaurito nonostante un velato ottimismo legato al rialzo dal minimo di 23 mesi toccato ad agosto.
La lettura preliminare dell'indice Pmi, relativa al comparto manifatturiero è scivolata al minimo di due anni di 53,3 da 54,6, ben al di sotto delle attese per 54,4.
L'indicatore composito di settembre è sceso a 54,2 da 54,5, al di sotto delle stime per 54,4, mentre indice relativo ai servizi è salito a 54,7 da 54,4.
In Germania, il Pmi Markit che segue l'andamento di manifattura e servizi, che insieme costituiscono i due terzi dell'economia, è sceso dai 55,6 punti del mese precedente a 55,3.
Si tratta di un risultato inferiore alle attese degli economisti che avevano previsto un rallentamento a 55,4.
Nonostante ciò, si tratta di un risultato comunque al di sopra della soglia critica dei 50 punti.
La crescita della manifattura ha rallentato fino a raggiungere il minimo da più di due anni con il sottoindice relativo che ha toccato i 53,7 punti dai 55,9. Il consensus era di 55,7.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
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