La banca centrale russa ha aumentato i tassi d’interesse di un punto percentuale, portandoli al 13%. L’iniziativa, annunciata il 15 settembre dalla presidente, Elvira Nabiullina, ha l’obiettivo di frenare la caduta del Rublo nei confronti del dollaro.
Al momento in cui si scrive, la mossa sta avendo i suoi effetti con l’accoppiata dollaro-rublo USD/RUB che scambia a 96,73, mentre il cambio con l'euro EUR/RUB è a 103,35.
La decisione segue l’intervento del mese scorso, quando, per fermare l'indebolimento del rublo oltre la soglia di 100 rispetto al dollaro, la banca centrale russa a sorpresa aveva alzato i tassi d’interesse di ben 350 punti base.
Alla base della stretta monetaria, ci sono “significativi rischi inflazionistici, vale a dire una crescita della domanda interna superiore alla capacità di espansione della produzione e il deprezzamento del rublo nei mesi estivi”, ha spiegato la banca centrale in una nota
Spinta anche dal deprezzamento del rublo, l'inflazione in Russia è cresciuta del 5,5% a settembre, in aumento rispetto al 4,3% di luglio ed al 5,2% di agosto.
Un’accelerazione che secondo il regolatore implica la permanenza delle condizioni monetarie restrittive per un lungo periodo.
Secondo le previsioni, nel 2023 l'inflazione annua si manterrà al 6–7% e ritornerà al 4% nel 2024.
“La politica monetaria perseguita dalla banca centrale creerà le condizioni per riportare l'economia su un percorso di crescita equilibrata”, assicura la banca centrale russa che, nel suo scenario di base, prevede un tasso di crescita del Pil dell’1,5–2,5% nel 2023, dello 0,5–1,5% nel 2024, dell’1–2% nel 2025 e dell’1,5–2,5% nel 2026.
Per approfondire, leggi un articolo della Academy di Investing.com: "Tasso di cambio: spiegazione e come si determina".