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Titoli di Stato: ecco quanto si rischia a investire sull'Italia secondo Moneyfarm

Pubblicato 23.10.2023, 12:08

Investing.com -- Oltre 35 miliardi di euro è la cifra che hanno raccolto le due edizioni del Btp Valore Btp Valore Gn2027 Eur e Btp Valore Sc Oct28 Eur, il titolo di Stato pensato dal ministero dell'Economia per i piccoli risparmiatori. Un successo che deriva in particolare da due fattori. Il primo riguarda il rendimento: la seconda emissione dell'obbligazione italiana offre cedole trimestrali che pagano il 4,10% i primi tre anni per poi salire al 4,50% gli ultimi due, più un premio finale pari allo 0,50% della somma investita. Si tratta di una possibilità di guadagno decisamente attraente in un periodo di incertezza, ancor più se si considera la tassazione agevolata applicata ai bond governativi e la volontà del governo di escluderli dal conteggio Isee. Il secondo è la sicurezza. Il Btp viene considerato uno strumento particolarmente affidabile, in quanto emesso dallo Stato. Ma è davvero così? Ecco cosa ne pensa Giorgio Broggi, quantitative analyst di Moneyfarm.

Il record del Btp e lo spread

In un contesto di mercato in cui i tassi dei titoli di Stato a livello globale continuano ad aumentare, soprattutto sulla parte lunga della curva, sembra inevitabile tornare a parlare anche di spread: l’aumento dei tassi d’interesse del BTP decennale ha infatti battuto quello dei suoi omologhi a livello europeo, superando il 4,9%, livello record nell’ultimo decennio.

“L’allargamento dello spread, cioè il differenziale di rendimento tra i nostri BTP e i Bund tedeschi, riflette le preoccupazioni riguardo allo stato di salute dei conti pubblici italiani, preoccupazioni che potrebbero tradursi in rischi concreti qualora la sfiducia si diffondesse. Il livello record che nelle ultime settimane ha raggiunto il rendimento dei Btp si può quindi in parte spiegare con l’enorme ammontare di debito e spesa cui l’Italia deve far fronte, che mettono a rischio la tenuta dei conti pubblici e, di conseguenza, la fiducia degli investitori”, spiega Broggi.

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L’effetto stigma dell’Italia

Per il livello del debito e la fragilità politica degli ultimi anni, l’Italia soffre del cosiddetto effetto stigma”. In sostanza, i mercati finanziari la percepiscono come maggiormente esposta al rischio degli altri Paesi europei e non soltanto rispetto alla Germania, ma anche a Spagna, Portogallo e persino alla Grecia, le cui obbligazioni dopo anni di politiche di bilancio rigorose, offrono rendimenti inferiori ai Btp.

Inoltre, negli ultimi mesi, sembra che il rischio percepito sia aumentato, con lo spread che è tornato sopra quota 200.

Alla fine del 2019 il rapporto debito/Pil era al 134,8%; nel 2022, secondo la nota di aggiornamento al Def, si è attestato al 141,7%. Un aumento strutturale del debito che fa temere per le valutazioni delle agenzie di rating, in particolare per Moody’s, che ha già espresso un parere negativo. “Un eventuale declassamento del debito italiano alla categoria “junk bond” avrebbe pesanti conseguenze sull’investibilità da parte degli investitori istituzionali e, quindi, sul livello dello spread”, commenta l’analista di Moneyfarm.

Crescita in rallentamento

Ad aumentare il rischio spread contribuisce anche il tema della crescita. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, in Italia il Pil crescerà dello 0,7%, sia nel 2023 che nel 2024, con una revisione al ribasso di quattro decimali per l’anno corrente e di due decimali per il 2024 rispetto alle stime precedenti dell’FMI. “Numeri ben al di sotto di quelli contenuti nel Def presentato dal Tesoro a fine settembre.

Quando la crescita rallenta, l’effetto sulla sostenibilità percepita del debito pubblico è piuttosto intuitivo: l’ammontare del debito viene misurato come rapporto tra debito/Pil e il livello di spesa pubblica assoluta, se il Pil aumenta il rapporto diminuisce e viceversa”, sottolinea Broggi.

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Tassi più alti, più a lungo

Infine, un ulteriore elemento di instabilità è dato dal livello generale dei tassi di interesse globali. Le banche centrali potrebbero optare per mantenere i tassi di interesse più alti più a lungo. Questo, “per il Paese con lo spread più alto d’Europa, crea ulteriore pressione sul rendimento dei titoli di Stato, oltre a rendere più costoso e sostenibile il finanziamento del debito italiano”.

La concentrazione del rischio

“Non riteniamo che l’Italia sia sull’orlo della bancarotta o del default, ma crediamo che i fattori di rischio qui discussi debbano essere presi in considerazione nel momento in cui si operano scelte d’investimento”, precisa l’esperto. “L’aumento delle cedole sta accrescendo l’appetito dei risparmiatori per Bot e BTP, ma si tende a sottovalutare il fatto che i continui aumenti di rendimento determinano un calo di prezzo dei titoli di Stato già emessi, portando anche a perdite ingenti in conto capitale”. Per evitare tali perdite, bisogna portare a scadenza l’investimento. Ma anche in questo caso, bisogna tenere in conto la volatilità dei Btp, che può essere difficile da digerire per i risparmiatori più emotivi, e gli imprevisti della vita, che potrebbero far sorgere la necessità di liquidità prima del previsto.

In sostanza, conclude Broggi, “Senza demonizzare i titoli di Stato italiani, peraltro presenti nei portafogli Moneyfarm, si vuole richiamare l’attenzione sull’importanza di inserirli all’interno di una strategia ben diversificata, funzionale non solo a ricercare rendimenti, ma anche a gestire la volatilità complessiva.

Per un investitore che vive, lavora o percepisce reddito da pensione in Italia e magari ha una casa di proprietà in Italia, investire esclusivamente in BOT o BTP porterebbe a una fortissima concentrazione del rischio”. Secondo l’analista, dunque, la soluzione per limitare il rischio di spiacevoli sorprese è quella di diversificare il portafoglio.

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Per approfondire, leggi un articolo che spiega cosa sono i Titoli di Stato e quale tassazione viene applicata sui rendimenti.

Ultimi commenti

Tranquillo ce li compriamo tutti noi..... ahahahah
ma chi sta meglio gli usa che tutti gli anni fanno la pantomima del rischio fallimento al congresso,la Francia,non scherza pure lei,la Germania malata d'europa con l'economiao il Giappone che ha superato i 3000 mil di € ,certo sparare sull'Italia vale io do meglio e te ma di quanto? questo non ci esime di cercare miglioramenti,ma chi può sanare sanare i propri debiti scagli la prima pietra.
Un buon portafoglio diversificato in governativi europei è molto meglio di soli btp. Oggi i differenziali fino ai 12 mesi tra il nostro Bbb e altri paesi AAA o AA è molto basso quindi bisogna guardare oltre frontiera, Austria, belgio , olanda e germania offrono rendimenti di poco inferiori al btp ma con un rischio molto inferiore. Nessuno parla mai dei CACS che si portano dietro i btp, possibilità per l’emittente di tagliare la cedola o allungare la scadenza o ancora peggio avere un hair cut sul nominale. Oggi comprare titoli a cedola zero o quasi è il miglior investimento per chi ha minus pregresse e genera rendimento senza rischio a patto di stare su scadenze brevi entro i 12 mesi e amche meno.
Fassone @ libero
Uomini nulli
Voi di Moneyfarm potreste spiegare perché il BTC, a fronte di un crollo dei volumi scambiati, nell’ultima settimana ha fatto +10%???? Non è che poco poco siete tutti messi maluccio e ve la state suonando e cantando?
Eh già, se si investe in BTP non serve Moneyfarm, come non servono tutti gli altri intermediari finanziari che, spacciandosi per “consluenti”, pensano solo ed esclusivamente ad INCASSARE LE PROVVIGIONI SULLE GESTIONI. Accattoni!
commento da 104
perfettamente d'accordo ! Il risparmio è mio e li gestisco io !
la 104 la dovrebbero prendere i consulenti accattoni che rifilano fondi con commisioni di gestione a volte anche sopra al 2%
Potevo farla anche io sta analisi. dai c@zz0
Articolo in evidente conflitto di interessi
Articolo che dice tutto e niente o quantomeno la solita minestra riscaldata. I btp a lunga possono essere un rischio se di investe tutto il proprio capitale in lunghe scadenze quindi l’investitore in caso di liquidazione della propria posizione deve aspettare almeno il prezzo d’acquisto.Ma ribadisco quanto rimarranno alti questi tassi?Nel giro massimo di 2 anni avremo btp con prezzi che daranno ottime opportunità di vendita con guadagno sul prezzo d’acquisto.
il peggior investimento che una persona può fare con i propri soldi.. ma quale allettante! con l'inflazione che galoppa non ha alcun senso investire con questi remdimenti su.. lo capirebbe anche uno scimpaze'
Dipende dall’orizzonte temporale dell’invistimento e dall’inflazione media attesa…
della serie: i vostri soldi non datelli tutti allo Stato altrimenti, direbbe Zaia, a noi altri banchieri cosa ne resta ?
Tutti i gestori piangono ora con l'avvento gratuito dei BTP.. Gente aprite gli occhi e guardate le spese che pagate annualmente ai gestori di fondi..
Hai perfettamenre ragione ! Condivido!
cioè tita questa lunga analisi per arrivare a consigliare di diversificare....davvero geniale!!!!
Certo è più difficile piazzare fondi all’1,5% annuo di ter quando i titoli di stato ti fanno concorrenza
articolo alquanto banale e forviate.... la volatilità ha senso se si parla di btp a lunga scadenza ma senz'altro non di BOT. un bot che ha una vita massima di 1 anno ha una volatilità ridicola... anche se lo compro oggi e tra una settimana c'è un rialzo enorme dei tassi di interesse, il calo che può subire è comunque esiguo e comunque basterà aspettare qualche mese prima di recuperarlo massimo un anno. cosa simile per i btp a 4 anni... anche cali importanti avranno breve durata... perché, man man che passeranno i mesi la vita residua si ridurrà stabiizzando il prezzo verso l'alto. volatilità importanti si hanno per i btp dai 7 anni in su.
sapiamo che la valutazione reale del debito italiano è da tempo BB e le persone attente sanno valutare il rischio, evitandolo ove possibile. Ma se si pensa che l'aumento del deficit corrisponde alla somma regalata dal superbonus 110% a cui questo governo non ha ancora messo freno, i dubbi sulla sostenibilità del debito con tassi oltre il 5% aumentano
osservazione del tutto condivisibili ma anche del tutto banali ; l articolo si chiude poi con facendo riferimento ai pensionati invitandoli alla diversificazione ; beh invitare i pensionati verso anche strumenti azionari la vedi una forzatura non da poco ; bastava osservare che in questa fase storica é auspicabile andare sulla parte breve della curva, btp 3/5 anni max
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