di Paola Arosio
MILANO (Reuters) - L'operazione HeidelbergCement-Italcementi si è conclusa in tempi rapidissimi anche per la presenza di un altro possibile bidder centrafricano, che era interessato ad arrivare a un accordo.
L'operazione è comunque ora chiusa e non ci sono praticamente possibilità di una contro offerta.
Lo riferiscono due fonti a diretta conoscenza dell'accordo stretto martedì sera, che prevede il passaggio del 45% di Italcementi in mano a Italmobiliare al gruppo tedesco con opa successiva a 10,6 euro per azione. Nascerà il secondo gruppo al mondo nel settore dei materiali per costruzione alle spalle del neonato colosso Lafarge (PARIS:LAFP) Holcim.
Per il nome dell'altro player interessato, una delle fonti cita la nigeriana Dangote Cement.
"E stato fatto tutto per stringere velocissimamente, per chiudere subito perché il settore è in fermento", dice la fonte. "Un altro operatore, Dangote Cement, aveva visto la possibilità di sinergie e stava cercando di arrivare a un accordo". "Da loro non è però arrivata nessuna offerta formale", aggiunge.
Secondo le fonti, la trattativa è iniziata non più di quattro mesi fa, saltando la fase preliminare. D'altra parte, dal punto di vista industriale, la complementarietà delle attività fra Italcementi e HeidelbergCement (ci sono sovrapposizioni solo in Belgio e Stati Uniti) consente sinergie che non si presenterebbero con un player africano o indiano, sottolinea una delle fonti.
Il nuovo gruppo potrà contare su una capacità produttiva totale di circa 200 milioni di tonnellate di cemento, 275 milioni di tonnellate di aggregati e 49 milioni di metri cubi di calcestruzzo, con un fatturato proforma 2014 di circa 16,8 miliardi di euro realizzato in oltre 60 Paesi presenti in 5 continenti.
Dangote Cementy, che opera in Nigeria e altri 14 paesi africani secondo il sito della società, si è limitata a dichiarare: "Non commentiamo specifiche voci ma da grande società esaminiamo tutte le opzioni di crescita". Al momento, aggiunge il portavoce, "questa crescita è stata raggiunta con investimenti massicci in nuove capacità produttive che stiamo aprendo in Africa". Nessun commento immediato dagli altri diretti interessati.
In ogni caso il contratto è blindato - termine usato anche dal Ceo Carlo Pesenti in una recente intervista - e non c'è spazio per eventuali offerte concorrenti. "Il contratto è blindato, c'è una sola clausola sospensiva, quella del via libera dell'antitrust. Il deal è chiuso, se non ci fosse stato l'antitrust avremmo già fatto il passaggio delle azioni", dice una delle fonti.
Nel contratto non è neanche prevista una penale per una eventuale rottura; se accadesse Italmobiliare si troverebbe impelagata in una serie lunghissima di cause legali in tutti i paesi del mondo in cui è presente, secondo una seconda fonte.
Senza considerare che il prezzo dell'opa presenta un premio monstre del 70% sulla quotazione delle azioni nei tre mesi precedenti l'annuncio.
Secondo le fonti, obiettivo di HeidelbergCement è di prendere tutte le azioni possibili in opa, fare un eventuale squeeze out e trasformare Italcementi in una società privata.
Come parte del corrispettivo di acquisto, Italmobiliare avrà una quota HeidelbergCement, compresa a sua scelta fra il 4% circa e il 5,3%, diventando il secondo azionista industriale del gruppo, con un rappresentante all'interno del consiglio di sorveglianza.
Al closing dell'operazione, Italmobiliare potrà contare inoltre su circa 670-870 milioni di euro di cassa, in funzione della quota sottoscritta in HeidelbergCement.
- Hanno collaborato Arno Schuetze e Georgina Prodhan da Francoforte e Chijioke Ohuocha a Lagos
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