Investing.com – Proseguono gli scambi in rosso in Europa nonostante l’inaspettato dato positivo arrivato dalla Germania sullo stato della sua industria.
La produzione industriale tedesca di agosto, infatti, ha visto una crescita dello 0,3%, superando così le aspettative degli analisti che si attendevano un calo dello 0,2%.
Secondo Andrew Kenningham di Capital Economics, "l'incremento dello 0,3% della produzione industriale tedesca ad agosto è un sollievo e un po' una sorpresa" ma, aggiunge l’esperto, "è probabile che la produzione industriale registri complessivamente un calo nel terzo trimestre dell'anno. Nonostante le notizie positive, la recessione del manifatturiero sembra destinata a protrarsi per molto tempo, a causa del debole contesto globale e del fatto che le imprese tedesche stanno perdendo quote di mercato”.
Il dato, dunque, non ferma le preoccupazioni per un possibile rallentamento dell’economia tedesca che potrebbe trascinare tutto il continente. "Nonostante la debole ripresa, l'industria rimane in recessione", ha spiegato il ministro dell'Economia, evidenziando come "la debolezza della domanda" continua a rappresentare un problema.
Prima del dato tedesco, la giornata di era aperta con il dato sui direttori degli acquisti del settore dei servizi di settembre in Cina, segnalando un calo a 51,3 punti, rispetto al precedente dato di 52,1.
Si tratta del dato più basso degli ultimi sette anni, sul quale certamente sta pesando la guerra commerciale e i dazi decisi dall’amministrazione Trump.
Inoltre, anche il debole dato italiano sulle vendite al dettaglio annuali del mese di agosto ha deluso le previsioni, scendendo a +0,7%, crescita inferiore sia a quella precedente (+2,4%) che alle aspettative degli esperti (+3,1%).
In Europa, dunque, le preoccupazioni per l’economia si riflettono sulle borse con il Ftse Mib, il Dax, il Cac 40 e l’Ibex 35 restano in calo dello 0,30%, mentre resiste intorno alla parità il britannico Ftse 100 in attesa di sviluppi ulteriori sulla vicenda Brexit.
Tra le blue chps di Milano, tracollo DiaSorin (MI:DIAS) che cede quasi il 4%, mentre il rosso generale risparmia pochi titoli tra cui Ubi Banca (MI:UBI). Cedono oltre l’1% Italgas (MI:IG), Ferragamo (MI:SFER), Nexi (MI:NEXII), CNH Industrial (MI:CNHI), Pirelli (MI:PIRC) e Leonardo (MI:LDOF).
Resta negativa, inoltre, BIO ON (MI:ON), sulle vicende giudiziarie che si aggiungono alle indagini della Consob su un possibile caso di market abuse.