I mercati si avviano verso l’appuntamento di domani con la festività del Thanksgiving Day (Giorno del Ringraziamento ndr) negli Stati Uniti che bloccherà le piazze finanziarie, ma che costituirà il preludio al cosiddetto Balck Friday (venerdì nero ndr) che segna l’inizio dello shopping natalizio. Un banco di prova in questo 2014 che ha segnato l’uscita dall’era QE e un assestamento dei livelli di crescita del PIL a stelle e strisce intorno al 4% annuo.
Sul piano politico l’amministrazione Obama è sotto forti pressioni sia per la batosta delle elezioni di metà mandato sia per le prese di posizione nette del presidente USA sul tema immigrazione alla vigilia della sentenza di ieri sul caso Ferguson, particolarmente emblematico della criticità sul problema.
Con proteste che si stanno spargendo in tutto il paese, forse il Thanksgiving potrà dare un po’ di sollievo all’amministrazione di Washington in questo periodo particolarmente teso sul piano sociale interno e in politica estera con i fronti mediorientale e russo ancora aperti.
Market Movers
Alle 10:30 nel Regno Unito il dato preliminare sul PIL è atteso stabile a 0.7% per la rilevazione trimestrale e a 3.0% per il dato annualizzato. Gli investimenti delle imprese dovrebbero subire un rallentamento a 2.3% rispetto al 3.3% del trimestre scorso.
Alle 11:35 l’asta del bund tedesco parte da un interesse dello 0.870%.
Alle 14:30 negli Stati Uniti gli ordinativi di beni durevoli sono attesi in territorio negativo a -0.4% dal -1.1% precedente per il dato aggregato, mentre la componente core è in recupero a 0.5% rispetto al -0.1% della lettura precedente. Il dato sulle nuove richieste di sussidi dovrebbero attestarsi a 287 mila unità rispetto ai 291 mila del dato precedente.
Alle 15:55 il dato elaborato dall’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori è atteso a 90.2 in aumento dal 89.4 precedente, mentre alle 16:00 i dati sul mercato immobiliare dovrebbero uscire migliori delle attese con le vendite di nuove case a 471 mila unità dalle 467 mila del mese precedente.
Alle 22:45 in Nuova Zelanda il dato sulla bilancia commerciale è atteso a 183 milioni dai 650 milioni della rilevazione precedente.
EURUSD
Il dato sul PIL negli Stati Uniti ha creato volatilità, ma non ha spinto particolarmente il biglietto verde nel rapporto con la moneta unica: al contrario, dopo l’uscita del dato il cambio EURUSD è passato dai minimi relativi di giornata a 1.24 fino quasi in area 1.25 salvo poi attestarsi in queste prime ore di oggi a 1.2490. Entrato nel vivo il piano BCE sull’acquisto di covered bonds con un acquisto complessivo nelle prime due settimane di circa 24 miliardi di euro, c’è fiducia nei confronti dell’operato dell’istituto di Francoforte e nella forza decisionale del presidente Draghi: situazione che, unitamente alle festività del Thanksgiving Day negli USA, spinge al rialzo la moneta unica.
GBPUSD
La debolezza del dollaro ha riportato il cable sopra 1.57 in area 1.5720 dove la sterlina sta scambiando in queste prime ore di contrattazione in Europa contro biglietto verde. Allontanato lo spauracchio di ulteriori ribassi dopo aver testato il livello 1.56, lo storno di GBPUSD si basa principalmente sull’attesa dei dati macro in uscita nella seconda parte della settimana e in previsione delle festività negli Stati Uniti che potrebbero favorire ulteriormente la moneta inglese.
USDJPY
Lo yen giapponese vira in laterale in area 117.80 contro dollaro stornando dai massimi della settimana scorsa e per effetto delle parole del governatore della Bank of Japan Kuroda. L’istituto di Tokyo ha infatti sottolineato come la dinamica dei prezzi al consumo stia migliorando e come il cambio così debole metta in seria difficoltà piccole imprese e consumatori. L’annuncio ha avuto l’effetto di un monito il cui risultato è stato il rafforzamento della moneta nipponica e il rincanalamento in un trend di stabilità temporaneo tra 117.50 e 118.50 con l’abbandono, almeno per ora, del trend rialzista di medio periodo (grafico) in favore di un movimento potenzialmente ribassista sul breve periodo.