L’operatività sui mercati valutari rimane all’interno di fasce. Le tensioni in Ucraina si sono parzialmente attenuate, anche se non si è giunti ancora a una soluzione. Il forte rischio legato agli eventi frena la propensione al rischio. Nell’Eurozona, le colombe della BCE tornano in primo piano in vista della riunione di politica monetaria di domani. L’EUR s’indebolisce ulteriormente contro USD e JPY, ma resiste contro le valute a rischio (AUD, NZD) e contro il CHF (su voci che la BNS ieri sarebbe intervenuta per sostenere la soglia minima dell’EUR/CHF). Nel pomeriggio gli operatori si concentreranno sul rapporto ADP negli USA. Nonostante le attese pessimiste, il movimento del prezzo dovrebbe rimanere contenuto.
EUR: scarso entusiasmo dopo i PMI servizi
Il complesso EUR ha reagito con poco entusiasmo all’aumento dell’espansione dei servizi nell’Eurozona. Il PMI servizi dell’Eurozona è salito da 51,7 a 52,5 punti a febbraio, il PMI composito è cresciuto da 52,7 a 53,3 punti. La reazione di riflesso dell’EUR/USD si è fermata a 1,3745.
Stamattina l’EUR/USD ha testato al ribasso il minimo del canale di trend rialzista (1,3725). Riprendono vigore le attese di una BCE accomodante e le pressioni al rialzo sono per lo più rientrate, di pari passo con l’attenuazione delle tensioni in Ucraina. Gli indicatori tecnici sono piatti, il MACD (a 12-26 giorni) entrerà in zona ribassista in caso di chiusura inferiore a 1,3695 (che al momento corrisponde anche alla media mobile a 21 giorni). A 1,3700 ci si sono discreti ordini d’acquisto per opzioni in scadenza oggi, sotto questo livello si sta formando interesse a vendere. Il supporto chiave rimane a 1,3665 (38,2% di Fibonacci sul rally di novembre-dicembre).
La coppia EUR/GBP continua a trovare resistenza nella zona compresa fra le medie mobile a 21 e 50 giorni (0,82466 e 0,82660). L’inclinazione è leggermente rialzista sopra 0,82000, oggi le offerte per le opzioni saranno attivate sotto 0,82250. Ci sono poi altre offerte sotto 0,82000.
L’EUR/JPY continua a trovare offerte prima della media mobile a 50 giorni (attualmente a 140,89). Nonostante gli indicatori tecnici positivi, l’elevato rischio legato agli eventi in Ucraina probabilmente frenerà l’indebolimento dello yen. Sotto 140,00 saranno attivate le offerte per le opzioni. La prima linea di supporto si trova a 139,00/06 (base del canale di trend rialzista di febbraio / media mobile a 100 giorni).
Rallentamento delle dinamiche al rialzo nei prezzi dell’oro
Ieri, in chiusura di seduta, l’indice XAU è balzato di 10 USD, ma poi ha ceduto subito i guadagni all’apertura dei mercati asiatici. Il balzo di 10 USD forse è stato dovuto all’allentamento delle tensioni in Ucraina o alla notizia, uscita in concomitanza con questo movimento inusuale del prezzo, secondo cui Barclays e Deutsche Bank sono state accusate di aver manipolato i prezzi sui mercati dell’oro.
Dal punto di vista tecnico, l’indice XAU è sceso sotto 1.337,80 USD, 61,8% di Fibonacci sul calo in atto da settembre a dicembre. Vediamo la formazione di un massimo in corrispondenza dei massimi di lunedì a 1.354,85 USD. Il momentum rialzista si sta indebolendo, il MACD (a 12-26 giorni) entrerà in territorio negativo in caso di chiusura giornaliera inferiore a 1.341 USD. Se la situazione in Ucraina migliorasse, i prezzi dell’oro dovrebbero scendere ulteriormente e si avrebbe così una normalizzazione delle condizioni d’ipercomprato. Oggi l’indice RSI è sceso al 63%, rispetto ai livelli visti all’inizio della settimana sopra il 70%, soglia che indica le condizioni d’ipercomprato. Ci sono ordini d’acquisto per opzioni in scadenza oggi a 1.320 USD, il supporto chiave di breve termine si trova a 1.300 USD (media mobile a 200 giorni). I prezzi dell’argento testano già al ribasso la media mobile a 21 giorni (21,0792 USD). Anche se la correlazione fra i prezzi di oro e argento si è indebolita, la correlazione a 40 giorni è al 75%, e ciò significa che l’oro si appresta a seguire il corso d’indebolimento del prezzo dell’argento.
Gli USA pubblicano il rapporto ADP
Oggi gli USA pubblicheranno il rapporto ADP sull’occupazione e venerdì il dato NFP riferiti a febbraio. I mercati prevedono per il dato ADP un calo da 175K a 155K unità, a causa delle difficili condizioni climatiche d’inizio anno negli USA. Un’eventuale sorpresa (positiva o negativa) dovrebbe avere un impatto limitato sui prezzi del forex, perché il tapering della Fed è già messo in conto, salvo che dalla banca centrale non arrivino aggiornamenti in direzione contraria. I rendimenti dei decennali USA sono risaliti al 2,7000% (media mobile a 21 giorni), dopo aver aperto la settimana in gap al 2,5897% per effetto delle preoccupazioni legate all’Ucraina. Dopo che lunedì era sceso ai minimi da un mese, lo spread fra i bond a 2 e 10 anni è tornato ad aumentare.
EURUSD L’EUR/USD mostra segni di debolezza in prossimità dell’area di resistenza chiave tra 1,3832 (massimo 25/10/2013, vedasi anche la linea di tendenza a lungo termine in declino), e a 1,3893. I supporti orari possono essere trovati a 1,3694 (minimo 28/02/2014) e a 1,3643. A più lungo termine siamo favorevoli a una vasta gamma orizzontale tra 1,3296 (minimo 07/11/2013) e 1,3893 (massimo 27/12/2013). Tuttavia, monitorate la formazione potenziale del triangolo ascendente. Un’altra forte resistenza si trova a 1,4247 (massimo 27/10/2011).
GBPUSD La GBP/USD è ancora vista in una fase di consolidamento dopo il forte rialzo dal minimo a 1,6252. I supporti orari si attestano a 1,6641 e a 1,6617 (minimo 27/02/2014), mentre un supporto chiave si ubica a 1,6584. Una resistenza iniziale si trova a 1,6717 (massimo 04/03/2014). Altre resistenze si trovano a 1,6769 e 1,6823. Le resistenze si trovano a 1,6769 e a 1,6823. A più lungo termine la struttura tecnica favorisce una propensione rialzista fintanto che il supporto a 1,6220 regge (minimo 17/12/2013). Una rottura decisa della resistenza a 1,6668 apre la strada a un movimento verso la resistenza maggiore a 1,7043 (massimo 05/08/2009). Tuttavia, un movimento sostenibile oltre tale livello è improbabile nelle prossime settimane.
USDJPY L’USD/JPY prosegue nel solco del miglioramento dopo un test positivo del supporto a 101,25, come è possibile osservare dalla rottura della trendline discendente a breve termine. Monitorate il test della resistenza a 102,29. Un’area chiave di resistenza si attesta a 102,70-102,83. Un supporto iniziale si attesta a 101,76 (minimo infragiornaliero). Una propensione rialzista di lungo periodo è favorita finché regge l'area del supporto chiave data dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 100,21) e a 99,57 (vedasi anche la linea di tendenza in aumento dal minimo a 93,79 (13/06/2013). Un’importante resistenza si trova a 110,66 (massimo 15/08/2008).
USDCHF Ieri l’USD/CHF è salito, a conferma di un interesse all'acquisto rinnovato dopo l’hammer di lunedì attorno al supporto chiave a 0,8800. La resistenza oraria a 0,8872 (minimo 27/02/2014) è stata violata. Tuttavia, una rottura della resistenza a 0,8930 (massimo 26/02/2014, vedasi anche la linea di tendenza in calo) è necessaria per contrastare l'attuale trend ribassista. In una prospettiva a più lungo termine la struttura presente da 0,9972 (24/07/2012) è vista come un’ampia fase correttiva che ha potenzialmente raggiunto completamento. L'area di supporto, definita da 0,8931 (minimo 24/02/2012), e da 0,8833 favorisce un potenziale di formazione di base a medio termine. Tuttavia, una rottura decisiva di questa zona potrebbe aprire la strada a un ulteriore calo verso il prossimo supporto chiave a 0,8568