La mancanza di dati macro importanti ha spostato l’attenzione degli operatori sulle crescenti tensioni geopolitiche in Ucraina ed in Medio Oriente. La reazione da parte delle piazze finanziarie internazionali, non si è fatta attendere, infatti abbiamo assistito ad una giornata dove è prevalsa l’avversione al rischio un po’ sui generis, nel senso che la seduta di risk off non è stata accompagnata da una vera e propria fuga da parte degli investitori verso asset più sicuri (flight to quality) come invece è accaduto nelle passate sedute. Molto probabilmente, con tale atteggiamento gli operatori hanno preferito uscire dai mercati e restare in attesa dell’evolversi degli eventi, senza però spostarsi verso porti più sicuri. I volumi di negoziazione particolarmente bassi ne sono una conferma. Domani, è in calendario un meeting dei ministri degli esteri dove molto probabilmente dovrebbero essere approvate nuove sanzioni nel confronti della Russia, in primis lo stop all’esportazione di prodotti legati all’industria bellica. Morgan Stanley ritiene che queste misure restrittive, possono indebolire la moneta unica, in quanto le tensioni geopolitiche spingeranno i prezzi dei prodotti energetici e le restrizioni al funding in dollari favoriranno una transazione verso l’euro. Dal punto di vista tecnico – grafico, la bassa volatilità sulla coppia non ha comportato nessun movimento importante, i prezzi sono rimasti all’interno di un range giornaliero di 35 punti, formando una “spinning top” classica conformazione grafica che indica un momento di indecisione, o meglio nessuno delle due forze in campo ha prevalso sull’altro. La coppia EUR/USD si mantiene sempre al di sopra del livello psicologico 1,3500, il quale resta il vero “floor” da oltrepassare nelle prossime sedute se si vuole mantenere un’interpretazione ribassista anche per il futuro con target importanti prima verso 1,3300 e poi verso 1,3100. La fase ribassista, potrebbe essere favorita dal ridotto flusso di capitali in Europa e della debolezza dei fondamentali macro. Ovviamente, ritengo che la discesa non sarà diretta, nel senso che molto probabilmente sarà accompagnato dalle classiche tre fasi: impulso, correzione ed estensione; infatti una possibile fase di correzione al movimento ribassista iniziato dai top di periodo a quota 1,4000 raggiunti ad inizio maggio, è confermata anche dall’oscillatore stocastico il quale si trova in zona ipervenduto con un incrocio già evidente pronto a superare il livello 20. Dal punto di vista macro economico, domani pomeriggio potrebbe esserci un aumento della volatilità in quanto saranno in arrivo dagli Usa i dati sull’inflazione attesi in lieve flessione a 0,2% rispetto al 0,3% precedente per la componente core e a 0,3% rispetto al precedente a 0,4% per il dato aggregato; a seguire avremo prima il dato relativo all’indice dei prezzi sulle abitazioni ed infine l’indice sulla vendita di case esistente attese a 4,98 milioni di unità rispetto al precedente a 4,89 milioni.
