La settimana che si è appena conclusa ha registrato delle chiusure all'insegna della debolezza per le borse europee, messe sotto pressione dagli utili aziendali sotto le attese di alcune importanti società che hanno innescato le vendite sui mercati.
I mercati azionari erano in un trend rialzista piuttosto solido ormai da tempo tanto che le quotazioni si trovavano su livelli molto buoni, il che faceva ritenere agli operatori che fosse necessario registrare delle trimestrali particolarmente positive per potere giustificare quotazioni tanto alte.
Lo scenario che si è concretizzato è stato invece differente e diverse importanti aziende hanno mostrato un rallentamento che ha spinto gli operatori ad iniziare a vendere l’azionario all'insegna del risk-off.
Tra le altre ha pesato il risultato del colosso tedesco Siemens AG (DE:SIEGn) Class N (MI:SIE) che ha visto i propri utili essere più bassi del 10%, anticipando un anno difficile davanti a se.
Il titolo ha cosi perso in borsa quasi il 4% in una sola giornata registrando una settimana fortemente negativa.
Ma Siemens non è stata naturalmente l’ unica azienda che abbia registrato utili trimestrali sotto le attese, l’azienda tedesca è infatti in compagnia di diverse importanti società tanto che gli earning per share delle aziende europee è diminuito del 7,6% nel terzo trimestre, evidenziando come il problema sia decisamente diffuso.
Quanto illustrato si è naturalmente riflesso negativamente sui grafici dei rispettivi titoli e, più in generale, dei listini azionari europei che hanno iniziato ad abbozzare una prima struttura tecnica negativa.
Andando ad analizzare il grafico settimanale dell’Euro stoxx 50 si può notare come siano presenti diversi elementi che potrebbero far prendere ulteriore coraggio ai venditori.
Per prima cosa le ultime barre hanno rappresentato un tentativo fallito di rottura dei massimi di maggio 2017, ovvero una falsa rottura, il tutto unito ad una ben visibile e netta divergenza ribassista tra l’andamento del prezzo e quello del RSI.
Quello appena descritto, dove gli utili aziendali sono in flessione e la struttura grafica della borsa mostra qualche conseguente segno di debolezza, fa si che sia necessario avere una certa prudenza nel prendere posizione sul mercato azionario.
Nella notte anche le maggiori aziende cinesi sono state messe sotto pressione a causa di alcuni dati negativi, registrando la peggiore sessione degli ultimi mesi.
Secondo gli ultimi dati macro ad ottobre infatti la seconda economia mondiale avrebbe perso dello slancio e tale situazione va assolutamente monitorata da molto vicino in quanto solo pochi anni fa i timori per un possibile rallentamento cinese avevano letteralmente mandato in panico i mercati a livello globale, motivo per il quale è bene augurarsi che gli ultimi dati negativi di Pechino siano solamente una breve parentesi passeggera.
Stanno invece continuando a mostrare una certa forza le borse americane che rispetto a quelle del vecchio continente la settimana passata hanno registrato una performance migliore, evidenziando come nel breve periodo gli USA stiano ancora beneficando di uno scenario più positivo anche se, secondo diversi economisti, nel 2018 le borse europee possano tornare a registrare rendimenti più interessanti.
Alessandro Bonetti
Analyst - FxPro