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Gli operatori del forex hanno continuato a ridurre le posizioni lunghe sull’USD in vista dell’intervento della presidente della Fed Yellen a Jackson Hole nelle prossime ore. Inoltre, fra chi investe nell’azionario riprende piede la propensione al rischio, circostanza che ha generato una seduta di tutto rispetto negli USA. L’incontro programmato fra il presidente russo Putin, il suo omologo ucraino Poroshenko e l’UE ha generato ottimismo sul possibile allentamento delle tensioni geopolitiche. I mercati azionari asiatici hanno compiuto un rally, fatta eccezione per il Giappone, perché gli investitori ora ritengono meno probabile una Yellen meno colomba. Il Nikkei ha ceduto lo 0,30%, mentre l’Hang Seng guadagna lo 0,28% e Shanghai lo 0,23% (mentre scriviamo). I futures sull’S&P sono positivi dopo aver raggiunto un nuovo massimo storico durante la seduta di ieri. Se la ripresa economica europea vacilla (come evidenziato dalla debolezza dei PMI nell’Eurozona), negli USA i dati continuano a migliorare. I dati pubblicati ieri, riferiti a vendite di case esistenti, indice manifatturiero della Fed di Philadelphia, richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, indicatori predittivi del Conference Board, hanno superato le attese. Siamo fondamentalmente rialzisti sull’USD e vediamo nell’attuale flessione dovuta alle condizioni d’ipercomprato un’opportunità per ricaricare i lunghi. Dal canto loro, gli investitori hanno rivisto al ribasso le prospettive di crescita e inflazione in Europa, fatto che danneggerà il vecchio continente e soffocherà le borse regionali. L’USD/JPY ha compiuto un rapido rally fino a 103,95 grazie al finanziamento di operazioni di carry-trade, ma poi ha ceduto i lunghi eccessivi scendendo a 103,65 prima di Jackson Hole. Gli scambi sull’EUR/USD sono stati contenuti, la coppia è salita a 1,3299 per le coperture di corti, nonostante la debolezza dei dati di Eurolandia e la solidità dei rilevamenti pubblicati negli USA, forse gli orsi dell’USD non hanno prestato attenzione ai commenti da falco di Plosser, Williams e dell’ex vice presidente della Fed Kohn. Le valute dei mercati emergenti asiatici si sono rafforzate, in primis il baht tailandese (THB) e il won sudcoreano e KRW.
Riflettori puntati su Yellen
Oggi al simposio di Jackson Hole interverranno la presidente della Fed Yellen e il presidente della BCE Draghi. Visti i toni da falco dei verbali del FOMC, questa conferenza potrebbe fornire a Yellen un’eccellente opportunità per chiarire le vedute del comitato. Tuttavia, viste le marcate difficoltà economiche in Europa e il conseguente nervosismo dei mercati finanziari, probabilmente Yellen finirà con l’adottare un tono conservativo e neutrale. Yellen tenterà di destabilizzare il meno possibile i mercati. Linguaggio utilizzato e interpretazione sono però una questione complicata. Se Yellen sceglierà il corso accomodante, segnalando che gli obiettivi di occupazione e inflazioni non sono stati raggiunti e che il restringimento è ancora lontano, probabilmente l’USD SARà venduto. Al contrario, se riconoscesse le motivazioni da falco contenute negli ultimi verbali del FOMC, le sue parole innescheranno acquisti di USD. Alla luce della debolezza fotografata dai dati pubblicati di recente nell’UE, anche l’intervento del presidente della BCE Draghi a Jackson Hole sarà interessante. Anche se oggi Draghi dovesse tenersi alla larga da commenti specifici sulla strategia di politica monetaria, rimaniamo fondamentalmente ribassisti sull’EUR, perché in qualche modo si dovrà intervenire.
Peter Rosenstreich, Chief FX Analyst,
Swissquote Europe Ltd