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I falchi della BoE fanno un passo indietro, TRY ancora attraente

Pubblicato 21.01.2015, 12:10
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Come emerge dai verbali della riunione del CPM del 7-8 gennaio, il campo dei falchi della BoE si sta svuotando, perché il contesto di inflazione più bassa non giustifica più un intervento al rialzo sui tassi, La coppia GBP/USD rimane sotto pressione, anche se i livelli tecnici favoriscono un consolidamento rialzista. In Turchia, fra chi opera sulla lira permane lo scetticismo sulle pressioni politiche, mentre i flussi di carry trade limitano le vendite di TRY, malgrado la decisione inaspettata di ieri di tagliare il tasso di riferimento di 50 punti base.

BoE: 9 a 0 per il mantenimento di tassi bassi

Dai verbali della riunione della BoE del 7-8 gennaio emerge che i nove membri hanno votato all’unanimità per mantenere il tasso bancario al minimo storico dello 0,50%, viste le prospettive moderate sull’inflazione. Weale e McCafferty, che da agosto avevano votato a favore di un rialzo di 25 punti base, sono passati dalla parte delle colombe, poiché ritengono che il contesto disinflazionistico non giustifichi più un rialzo del tasso. Come si legge nei verbali, “il calo dell’inflazione nel breve termine potrebbe diventare più duraturo se facesse abbassare le previsioni d’inflazione, la crescita delle retribuzioni e di altri costi in un processo che si autoalimenta”. I dati incoraggianti sull’occupazione (tasso di disoccupazione in calo, aumento delle retribuzioni a novembre e calo delle richieste di disoccupazione a dicembre), pubblicati simultaneamente, sono stati ignorati. La coppia GBP/USD è crollata a 1,5077 dopo i verbali. La chiusura giornaliera sopra 1,5096 farà passare il MACD in zona positiva, mentre il mancato superamento di 1,5269/67 (massimi segnati rispettivamente il 14 e 15 gennaio) dovrebbe suggerire nuove pressioni verso il supporto a 1,50. Discrete opzioni standard di tipo put si susseguono sotto 1,5055 e dovrebbero pesare sul cable se resterà intrappolato sotto questo livello.

Lira ancora attraente per le operazioni di carry trade in un clima di volatilità moderata

La decisione di ieri della Banca Centrale di Turchia (BCT) di tagliare il tasso di riferimento per i pronti contro termine di 50 punti base, portandolo al 7,75%, non ha sorpreso nessuno. Il corridoio overnight è rimasto invariato, fra il 7,50% e l’11,25%. Il calo dei prezzi del petrolio e delle materie prime, le previsioni di un ulteriore raffreddamento dell’inflazione, i tassi negativi in Svizzera, le attese di un nuovo intervento espansivo nell’Eurozona, la decisione inaspettata in India (basata su ragioni simili), oltre alle pressioni politiche, hanno giocato un ruolo centrale nella decisione della BCT di tagliare i tassi. Gli investitori dovrebbero accogliere positivamente questo passo verso una politica a sostegno della crescita, date le condizioni macroeconomiche favorevoli. Ciò nonostante, tutti i fattori citati (motivazioni addotte) non sono collegati direttamente ai fondamentali della Turchia e rimaniamo scettici sulla stabilità del contesto nel medio termine. Detto questo, la BCT ha mantenuto toni prudenti nel comunicato che ha accompagnato l’annuncio, affermando che le decisioni future dipenderanno dalle previsioni sull’inflazione, mentre la politica dovrebbe rimanere restrittiva attraverso una curva quasi piatta. Il Ministro turco per la Scienza, l’Industria e la Tecnologia Isik ha detto che il taglio del tasso non soddisfa le attese, perché la volontà del governo è spingere i tassi reali allo zero. Tuttavia, viste le imminenti elezioni politiche, riteniamo che il premio di rischio che gli investitori richiederanno sugli investimenti in TRY, considerato il nervosismo politico, dovrebbe limitare il potenziale al ribasso sui tassi della TRY. Un contesto di tassi d’interesse allo zero è quindi difficile da raggiungere perché non rifletterebbe i rischi per l’economia turca, per lo meno nei primi due trimestri del 2015. Gli investitori dovrebbero stare attenti a eventuali inversioni del trend. Come abbiamo visto in passato, i tassi bassi sono benvenuti solo finché non vengono improvvisamente considerati sconvenienti. E proprio qui risiede il rischio.

L’USD/TRY ha ceduto i guadagni che aveva ottenuto di riflesso, ma l’indice BIST 100 oggi ha aperto in gap e ha superato i 90.000 punti per la prima volta da maggio 2013 (inizio delle proteste antigovernative a Istanbul). Poiché la BCE si prepara ad annunciare un’iniezione di liquidità attraverso un QE consistente, la BoE ha assunto toni da colomba e sull’onda delle attese di un rinvio del primo rialzo dei tassi sui fondi federali dalla Fed, il contesto di denaro a buon mercato assicurerà probabilmente una buona domanda dell’azionario. L’attenzione si sposta sui livelli intorno a 93.000 per l’indice BIST 100, massimo storico raggiunto nel maggio del 2013. Sul mercato dei cambi, il giudizio positivo per l’USD/TRY dovrebbe rimanere in caso di chiusura giornaliera superiore a 2,3175 (pivot MACD). Si osserva una resistenza chiave di breve termine a 1,3600; una violazione al rialzo spianerebbe la strada verso 2,4000/2,4146, massimi storici registrati a dicembre 2014.

Nei confronti dell’EUR, la lira continua a essere attraente perché nell’ultima settimana le volatilità sul forex sono scese bruscamente, stabilizzandosi intorno all’8,50% (volatilità realizzata a un mese). La base incrociata valutaria a 3 mesi dimostra l’aumentata preferenza per la lira nei flussi per le operazioni di carry trade. Cerchiamo opportunità di entrata interessanti per posizioni corte sull’EUR/TRY, anche se rimaniamo vigili rispetto a possibili impennate della volatilità, vista la natura rischiosa delle strategie di carry trade. Si osserva una zona di fornitura chiave a 2,5848/2,6673 (doppio massimo del 2011 / 38,2% di Fibonacci sul rally da maggio 2013 a gennaio 2014).

chart

The Risk Today

Luc Luyet

L’EUR/USD ha infranto il supporto chiave a 1,1640 e si è spostato al di sotto del supporto psicologico a 1,1500 confermando la persistente pressione a vendere. Resistenze orarie possono essere trovate a 1,1649 (vedasi anche la linea di tendenza discendente) e a 1,1747 (massimo intragiornaliero). Viene sfidato il supporto orario a 1,1546 (minimo 19/01/2015). Un altro supporto orario si trova giace a 1,1460. In un’ottica a più lungo termine, la rottura della robusta area di supporto tra 1,2043 (minimo 24/07/2012) e 1,1877 (minimo 07/06/2010) conferma il trend ribassista di fondo. Il triangolo simmetrico a lungo termine favorisce un'ulteriore significativa debolezza. Supporti importanti si trovano a 1,1000 (supporto psicologico) e a 1,0765 (minimo 03/09/2003), mentre una resistenza chiave si trova a 1,2252 (massimo 25/12/2014).

La coppia GBP/USD continua a muoversi all'interno della fascia orizzontale definita dal supporto a 1,5035 e dalla resistenza a 1,5274. A più lungo termine, la struttura tecnica è negativa finché i prezzi permangono al di sotto della resistenza chiave a 1,5620 (massimo 31/12/2014). Si prevede un ritracciamento completo in scia all’ascesa del 2013-2014. Una soglia psicologica si trova a 1,5000, mentre un supporto robusto si trova a 1,4814 (minimo 09/07/2013).

L’USD/JPY si è spento nei pressi della resistenza oraria a 118,85 (massimo 13/01/2015), suggerendo una ripresa delle pressioni di vendita. Supporti orari possono essere trovati a 116,93 (minimo 19/01/2015) e a 115,86 (minimo 16/01/2015). Un'altra resistenza si trova a 119,32 (massimo 12/01/2015), mentre una resistenza importante si trova a 119,96 (vedasi anche il canale discendente). Propendiamo per un giudizio rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 110,09 (massimo 01/10/2014). Sebbene un consolidamento a medio termine sia auspicabilmente in corso, non viè alcun segnale che indichi lafine del trendrialzista di lungo termine. Un’importante resistenza si trova a 124,14(massimo 22/06/2007). Un supporto chiave si trova a 115,46(minimo 17/11/2014). Abbiamo sollevato lo stop-loss sul rimanente della posizione lunga.

L’USD/CHF punta a un nuovo equilibrio dopo l'annuncio della BNS. Supporti orari possono essere trovati a 0,8544 (minimo 19/01/2015) e a 0,8353 (minimo intragiornaliero). Una resistenza oraria si trova ora a 0,8838. Una resistenza chiave si trova a 0,9132 (massimo intragiornaliero). In seguito alla rimozione del floor EUR/CHF, un importante top si è formato a 1,0240. Dato che il conseguente panico non ha infranto il forte supporto a 0,7071 (minimo 09/08/2011), nelle prossime settimane il livello dovrebbe tenere. Viene favorito un movimento laterale a medio termine tra il supporto chiave a 0,8353 e la resistenza chiave a 0,9132.

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