I mercati azionari hanno ceduto terreno, l’S&P 500 è scivolato a 2.115 punti prima di recuperare verso quota 2.132.
I mercati stanno sicuramente scontando di nuovo il fatto che la Fed è disposta ad alzare i tassi entro dicembre. L’era del denaro a basso costo non è ancora finita.
Permangono delle incertezze perché la Fed non sembra più basarsi molto sui dati.
Operatori ed investitori, però, cercheranno di valutare più approfonditamente la probabilità di un taglio del tasso.
Nelle prossime ore sarà diffuso il dato sulle vendite al dettaglio di settembre, che dovrebbe superare quello di agosto, attestandosi allo 0,6% m/m rispetto al -0,3% m/m.
Dal 2009 i rapporti sulle vendite al dettaglio hanno sorpreso i mercati al rialzo. È indubbio che i dati economici USA siano contrastati, il tasso di disoccupazione sta rimbalzando e la crescita delle retribuzioni continua a scendere.
Dal nostro punto di vista, la probabilità di un rialzo del tasso a dicembre ha già toccato il massimo.
I mercati sono stati delusi troppe volte dalla Fed e restano cauti.
L’EUR/USD è ai minimi da tre mesi e c’è sicuramente un po’ di spazio per un ulteriore rialzo dovuto a dati economici deboli o a comunicati discrepanti dai membri della Fed.
Continuiamo a credere che la ricerca di credibilità sarà il catalizzatore del rialzo dei tassi della Fed, sebbene lo stato dell’economia USA sia sopravvalutato.
Una reazione molto tailandese
La Tailandia è sotto shock per la morte del Re Bhumibol Adulyadej, monarca amatissimo e il più longevo del mondo. Ora i tailandesi attendono di sapere come sarà organizzato il periodo del lutto. Domani, con tutta probabilità, le borse rimarranno chiuse, quindi gli operatori dovranno aspettare per capire quale sarà l’effetto del suo decesso. Dubitiamo che i partiti politici vogliano trarre vantaggio dalla situazione, per rispetto e reverenza verso il monarca. Nonostante le apprensioni della comunità internazionale sulla transizione, che rappresentano una sfida per il suo unico figlio ed erede, Maha Vajiralongkorn, prevediamo che la fase sarà più tranquilla di quanto ci si potrebbe aspettare alla luce del decennio traumatico vissuto dalla Tailandia. Il governo, guidato dai militari dal colpo di stato del 22 maggio 2014, manterrà verosimilmente un forte controllo interno. Se i deflussi dovessero minare la stabilità, prevediamo che la Banca di Tailandia (BoT) interverrà per mantenere l’ordine. In passato, il governatore Veerathai ha dichiarato che la BoT è pronta ad utilizzare gli strumenti a disposizione se la banca ritenesse che il movimento sul forex fosse incompatibile con la stabilità finanziaria o la ripresa economica del paese. I flussi di capitale probabilmente subiranno un marginale rallentamento finché non sarà chiarita la strategia per la transizione. Prevediamo un po’ di debolezza per il baht (THB), ma niente di drammatico, durante la fase di transizione. Ora i mercati si preparano a una potenziale ondata di vendite sui titoli tailandesi. Sospettiamo, tuttavia, che succederà il contrario e prevediamo un rally dell’indice SET. La morte del venerato monarca rappresenta più della perdita di un leader, piuttosto di un padre e del guardiano del regno. Gli analisti internazionali si sono concentrati sul decennio di disordini, inferendo che la morte del re alimenterà nuovi disordini sociali perché le fazioni politiche torneranno a dividersi. Ci aspettiamo che gli investitori tailandesi compenseranno la solita fuga degli investitori internazionali con forti acquisti. Per i tailandesi, sostenere la borsa in questo storico momento di transizione non è una questione di guadagno, ma di orgoglio culturale.