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La BNS torna a concentrarsi risolutamente sulla BCE

Pubblicato 12.05.2014, 14:39
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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In avvio di settimana gli orsi dell’EUR sono in netto vantaggio. Stamattina, all’apertura dei mercati a Londra, l’EUR/GBP ha toccato un nuovo minimo; l’EUR/JPY è rimbalzato dalla base della nuvola giornaliera di Ichimoku. I cross con l’EUR dovrebbero consolidare la debolezza in vista dei dati sul PIL e dell’IPC di giovedì. Permangono i rischi geopolitici legati all’Ucraina, anche se il referendum svoltosi nell’Ucraina dell’Est finora ha generato una reazione limitata del mercato. In Svizzera, le vendite al dettaglio hanno fatto registrare un miglioramento significativo a marzo. Il franco svizzero s’indebolisce contro EUR e USD, mentre continua a essere soggetto ai flussi verso asset considerati porti sicuri. Poiché aumenta il rischio legato alla BCE, la Banca Nazionale Svizzera (BNS) dovrebbe agire con oculatezza per difendere la soglia dell’1,20.

EUR: importanti i dati di giovedì

L’EUR/USD ha cancellato i guadagni dell’ultimo mese e ha chiuso la settimana scorsa sotto il pivot del MACD (1,3840). I cross con l’EUR continuano a mettere in conto un potenziale intervento della BCE entro giugno. Ora che è stato confermato il trend ribassista di breve periodo, ci chiediamo quanto lontano possa arrivare l’EUR/USD. Quali sono gli eventi chiave e i principali livelli tecnici di questa settimana?

In primo luogo, riteniamo che il mese prossimo l’operatività sull’EUR diventerà molto sensibile ai dati economici. Se gli operatori prevedono un intervento della BCE entro il mese prossimo, dovrebbero esserci motivi validi perché continuino a pensarla così. In secondo luogo, un miglioramento dei rilevamenti micro- e macroeconomici dell’Eurozona mette a rischio gli orsi dell’EUR. Al momento la coppia EUR/USD consolida la debolezza sopra 1,3741/49 (media mobile a 100 giorni / 23,6% di Fibonacci sul rally di aprile e maggio). Non ci sono tensioni per quando riguarda la banda di Bollinger inferiore a 30 giorni (1,3717), né per l’RSI, al 42%. I livelli tecnici per il momento non segnalano coperture di corti d’emergenza.

Giovedì monitoreremo con attenzione le cifre preliminari sul PIL del primo trimestre e i rilevamenti finali relativi all’IPC di aprile nell’Eurozona. Le previsioni sono positive. La crescita del PIL dovrebbe attestarsi allo 0,4% (rispetto allo 0,2% precedente), l’IPC di aprile dovrebbe confermare il miglioramento (allo 0,7% a/a dallo 0,5% di marzo). Se i dati soddisfacessero le attese del mercato, le colombe della BCE dovrebbero passare di nuovo in secondo piano, dando così l’opportunità a chi opera lungo sull’EUR di rientrare in gioco. In caso contrario, l’EUR/USD sarà soggetto a discrete barriere per opzioni sotto 1,3750 fino al 6 giugno (prossima riunione della BCE) e la nostra attenzione si sposterà sulla media mobile a 200 giorni (1,3621).

Stamattina l’EUR/GBP ha toccato un nuovo minimo pari a 0,81551 all’apertura di Londra. Si ritiene che il motivo scatenante sia stato il recente rally mattutino del cable. La coppia testa al ribasso la banda di Bollinger inferiore a 30 giorni (0,81646). Il sentiment è nettamente ribassista. Per la settimana in corso, fra 0,81500 e 0,81000 abbondano le offerte per le opzioni.

La BCE costituisce una sfida per la BNS

A marzo, le vendite al dettaglio reali a/a sono aumentate più del previsto in Svizzera, balzando al 3,0% rispetto all’1,9% previsto. Il balzo più consistente si è avuto nella componente non alimentare (carburanti esclusi), salita al 4,0% dall’1,5%. Prosegue dunque la forte ripresa dopo la flessione inaspettata di fine 2013, a ulteriore prova del fatto che l’economia svizzera si sta scaldando. Sebbene vi siano ancora delle forze inflattive negative, il graduale aumento dell’IPC dovrebbe continuare (ponendo fine al plateau dei dati attuali). Tuttavia, per quanto concerne l’impostazione della politica monetaria, l’attenzione della BNS ora è puntata di nuovo risolutamente sulla BCE. I commenti della scorsa settimana del presidente della BCE Draghi, che ha parlato di un possibile intervento di politica monetaria (nello specifico, di abbassare i tassi sotto lo zero) dovrebbero spingere anche la BNS a intervenire. Il clima si fa difficile per la BNS. Visti i tassi più bassi in Europa e la persistente avversione al rischio, il CHF dovrebbe trovare ulteriore domanda, che andrebbe a mettere sotto pressione la soglia dell’1,2000 per l’EUR/CHF. Poiché la Svizzera si sta avvicinando già pericolosamente alla deflazione e vista la domanda di asset considerati porti sicuri e di investitori influenzati dall’assenza di rendimenti, la BNS avrà bisogno di uno strumento di politica molto efficace per fare davvero la differenza. E ciò può significare solo una cosa: un potenziale innalzamento della soglia di cambio all’1,2500. Anche se, a nostro avviso, si tratta di una probabilità ancora remota, le condizioni giustificherebbero una strategia così audace.

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The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD ha segnato una drastica caduta in seguito all’inversione ribassista in prossimità della resistenza chiave a 1,3967. Il supporto a 1.3780 è stato infranto. Un supporto chiave si trova a 1,3673 (si veda anche il cuneo ascendente). Le resistenze, per un rimbalzo a breve termine, sono costituite da 1,3812 (minimo 02/05/2014) e da 1,3871 (massimo infragiornaliero). In un’ottica di più lungo periodo, l’EUR/USD si trova ancora in una successione di massimi e minimi più elevati. Tuttavia, i recenti nuovi massimi marginali (a suggerire un potenziale cuneo ascendente a lungo termine), indicano un rialzo in fase di esaurimento. È necessaria una violazione del supporto chiave a 1,3643 (minimo 27/02/2014) per confermare l’inversione di tendenza ribassista a lungo termine.

GBP/USD La coppia GBP/USD sta svanendo in prossimità dell’importante resistenza a 1,7043. Monitorate il supporto a 1,6823 (minimo 02/05/2014), poiché una rottura suggerirebbe pressioni di vendita persistenti. Un altro supporto può essere trovato a 1,6763. Le resistenze orarie si attestano a 1,6916 (minimo infragiornaliero), e a 1,6996. Nel più lungo termine, i prezzi continuano a muoversi in un canale ascendente. Di conseguenza, permane una propensione rialzista finché reggerà il supporto a 1,6661 (minimo 15/04/2014). Siamo però restii a suggerire un potenziale per un rialzo più marcato, superiore alla resistenza importante a 1,7043 (massimo 05/08/2009), soprattutto alla luce delle condizioni complessive d’ipercomprato. Un’altra resistenza staziona a 1,7332 (50% del ritracciamento di Fibonacci sulla flessione in atto dal 2007 al 2009).

USD/JPY L’USD/JPY è rimbalzato in prossimità dell’area di supporto chiave fra 101,20 (minimo 03/03/2014) e 100,76 (vedasi anche la media mobile a 200 giorni e il canale ascendente). Tuttavia, i prezzi non sono riusciti finora a tenere il passo oltre la resistenza oraria a 102,01 (massimo 06/05/2014), suggerendo un debole interesse all'acquisto. Altre resistenze sono date dalla linea di tendenza in calo (attorno a 102,70) e a 103,02. Propendiamo per un’impostazione rialzista di lungo periodo finché terrà il supporto chiave a 99,57 (minimo 19/11/2013). Monitorate l'area di supporto compresa fra la media mobile a 200 giorni (intorno a 101,09) e la linea di tendenza in ascesa dal minimo a 93,79 (13/06/2013). Un’importante resistenza si trova a 110,66 (massimo 15/08/2008).

USD/CHF Ieri c’è stato un brusco rimbalzo dell’USD/CHF in prossimità del supporto chiave a 0,8699. La resistenza a 0,8862 è stato violata. Una resistenza chiave si trova a 0,8953. Supporti orari sono ubicabili a 0,8841 (massimo 02/05/2014) e a 0,8802 (minimo infragiornaliero). In una prospettiva a più lungo termine, la struttura in atto da 0,9972 (24/07/2012) viene vista come un’ampia fase correttiva. Tuttavia, sarà necessaria una rottura decisa della resistenza chiave a 0,8930/0,8953 per corroborare un pattern d’inversione rialzista. Abbiamo aumentato la distanza dello stop-loss nell’ambito della nostra strategia lunga.

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