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La coppia GBP/USD sta acquisendo momentum perché il Regno Unito ha dimostrato di aver gestito i mesi invernali meglio degli USA. Le vendite al dettaglio hanno superato di gran lunga le attese (1,2% m/m a fronte del previsto 0,2%) sulla scorta dei forti dati di marzo: la produzione industriale è cresciuta dello 0,7% a/a contro lo 0,1% previsto e quella manifatturiera dell’1,1% a/a rispetto all’1% previsto. Tuttavia, il quadro non è del tutto positivo, perché iniziano a formarsi venti contrari generati dall’imminente restringimento fiscale che potrebbe mettere a repentaglio l’espansione economica negli anni a venire. Inoltre, per la prima volta da 50 anni, l’inflazione è scivolata sotto lo zero, rinviando un potenziale rialzo del tasso dalla Banca d’Inghilterra nel 2016.
D’altro canto, alla luce dei recenti dati dagli USA, pare che i “fattori temporanei”, durati più del previsto, stiano mettendo di cattivo umore gli americani (il sondaggio di maggio della Fed di Philadelphia si è attestato a 6,7 punti rispetto agli 8 previsti e ai 7,5 del rilevamento precedente). Nel complesso, rimaniamo rialzisti sulla coppia GBP/USD e prevediamo che la sterlina rimarrà all’interno del canale orario di trend ascendente. Ciò nonostante, permangono dei rischi al ribasso perché gli operatori mantengono un giudizio positivo sul dollaro in attesa che decolli l’economia USA. Oggi la coppia si consolida intorno a 1,5670 in vista delle cifre sull’IPC negli USA.
Scorte di greggio in calo (di Yann Quelenn)
Ieri il prezzo del petrolio è balzato di più del 2% a causa del calo delle scorte di petrolio settimanali negli USA, che hanno fatto registrare la flessione maggiore da più di quattro anni. Le scorte commerciali totali si sono attestate a 482,2 milioni di barili, in calo di 2,7 milioni di barili. Ciò nonostante, le scorte di greggio negli USA rimangono sopra i livelli dell’anno scorso. Di conseguenza, il greggio WTI (West Texas Intermediate) al momento scambia intorno ai 60 dollari al barile e ha raggiunto brevemente quota 66 USD. I combattimenti in Iraq hanno spinto le quotazioni del petrolio, essendo fonte di preoccupazione per le infrastrutture petrolifere.
L’aumento dei prezzi del petrolio avrà probabilmente conseguenze importanti sull’economia USA. Ricordiamo che la Fed ha fissato l’obiettivo per l’inflazione al 2%. Un barile più caro aiuterà quindi la Fed a centrare tale obiettivo. Vale la pena ricordare che gli USA hanno bisogno di prezzi del petrolio più elevati per spingere la crescita, nonostante gli effetti collaterali sulla spesa dei consumatori. Prevediamo inoltre che un aumento temporaneo impedirà alla Federal Reserve di aumentare il tasso di riferimento perché ciò avrebbe un effetto negativo sul prezzo del petrolio e quindi sulla crescita. L’inflazione, infatti, subirebbe una flessione, a dispetto delle previsioni dei regolatori su un ritorno dell’inflazione verso il 2%.
The Risk Today
Yann Quelenn
EURUSD L’EUR/USD permane in una fascia compresa tra 1,1066 (minimo 05/05/2015) e 1,1217 (massimo 19/05/2015). Le resistenza più robuste si ubicano a 1,1459 (massimo 15/05/2015). In una prospettiva di lungo termine, il triangolo simmetrico dal 2010 al 2014 favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, riteniamo che il recente movimento laterale costituisca una pausa all’interno di un trend discendente di fondo. Supporti chiave possono essere trovati a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e a 1,0000 (supporto psicologico). Una violazione al rialzo suggerirebbe un test della resistenza a 1,1534 (massimo di reazione 03/02/2015).
GBPUSD La coppia GBP/USDè ora in pausa al di sotto del supporto orario a 1,5700 (massimo 21/05/2015). Supporti possono essere trovati a 1,5530 (linea di tendenza in aumento) e a 1,5447 (minimo 19/05/2015). La resistenza chiave si trova a 1,5815 (massimo 14/05/2015). A più lungo termine, la struttura tecnica si presenta come un fondo di recupero il cui massimo potenziale di rialzo è dato dalla forte resistenza a 1,6189 (Entrancement Fino al 61%). L'attuale consolidamento verso l'alto suggerisce un interesse all'acquistopersistente a medio termine finché reggerà il supporto a 1,5380.
USDJPY L’USD/JPY regge sotto della resistenza a 122,03 (massimo 13/03/2015) e permane al di sopra del supporto a 118,33 (minimo 20/02/2015). Con la coppia ancora rialzista permaniamo al di sopra della MM a 200 giorni. La resistenza oraria è data da 121,48 (massimo 20/05/2015). Viene favorita una propensione rialzista a lungo termine finché reggerà il robusto supporto a 115,57 (minimo 16/12/2014). Si prevede una graduale ascesa verso la resistenza fondamentale a 124,14 (massimo 22/06/2007). Un supporto chiave si trova a 118,18 (minimo 16/02/2015), mentre una resistenza chiave giace a 121,85 (vedasi anche il canale discendente di lungo termine).
USDCHF L’USD/CHF permane nella bandae monitora orail supporto a 0,9300 (minimo 19/05/2015). Nel medio termine, la coppia permane ribassista su un canale discendente. I supporti si trovano a 0,9072 (minimo 07/05/2015) e attorno a 0,8900 (linea di tendenza discendente). A lungo termine, non vi è alcun segno che suggerisca la fine dell’attuale ribasso. Dopo la mancata violazioneoltre 0,9448, si ripristina il trend rialzista. Di conseguenza, l'attuale debolezza è vista come un movimento in controtendenza. Il supporto chiave si trova a 0,8986 (minimo 30/01/2015).