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Mercati ad un bivio? Oggi l’inflazione Usa pesa molto, vediamo perchè

Pubblicato 14.02.2023, 07:21

Che sia il dato più importante della settimana è fuori discussione, l’inflazione Usa alle 14.30 avrà la massima attenzione di tutti gli operatori.

Fonte: Investing.com

Come possiamo notare dalla foto sopra, il dato, che potrete seguire sul calendario economico di Investing.com, vede una continuazione del trend di calo, in particolare per l’IPC dal 6.4% al 6.2% (variazione anno su anno) e dell’indice Principale Core (al netto delle componenti volatili) dal 5.7% al 5.5%.

Un dato sull’inflazione in calo, dovrebbe avere un impatto positivo sulle borse, specie oggi. Questo perché i mercati, dopo i dati sul mercato del lavoro molto forti, sono spaventati dal fatto che una Fed più aggressiva porterebbe i rialzi dei tassi ancora più avanti nel tempo, e viceversa.

Voglio però specificare una cosa, ovvero un grande errore che non solo investitori, ma anche giornalisti o analisti fanno quando guardano alla lotta della Fed all’inflazione.

Powell NON VUOLE più disoccupati, non è questo il punto (anche perché uno dei punti chiave della Fed è la piena occupazione, oltre al contenimento dei prezzi).

In particolare, l’inflazione che cresce più dell’aumento del guadagno orario erode potere di acquisto dei lavoratori, specie delle fasce più deboli. Ecco QUESTO è il motivo per cui Powell parla di “ancora strada da fare”.

Intanto i mercati ieri hanno iniziato bene la settimana, sulla possibilità di vedere appunto un dato sull’inflazione in calo. Come sempre, le posizioni sono divise e discordanti (alcune banche d’affari vedono invece un ritorno dell’inflazione a livelli più alti).

In tutto questo però, i mercati hanno iniziato molto bene il 2023, in particolare quando dico che nel momento di maggiore scetticismo o paura è il momento di comprare, mi riferisco al grafico sotto.

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

Fonte: BoFA

Una delle narrative del 2022 era “il portafoglio 60/40 è morto”. Ecco, il rendimento (annualizzato sia chiaro) di questo stesso portafoglio ci dice invece che chi avesse iniziato un portafoglio di quel tipo quando se ne parlava così, diciamo che non sarebbe stato così d’accordo. A tal proposito, inizierò dalla prossima settimana una 60/40 dedicata proprio alla costruzione di questa tipologia di portafoglio, usando ETF e singole azioni.

Vi ricordo poi che il giorno 21 febbraio, terrò un webinar dedicato all’analisi e selezione dei migliori ETF, potete iscrivervi gratuitamente a questo link.

Alla prossima!

"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore"

Ultimi commenti

la strategia 40/60 non è tutta sta novità e di certo non e morta. Chi gestisce portafogli la usa da anni sulle posizioni più bilanciate, come ancora per limitare le oscillazioni dell'azionario. La novità sta nel fatto che, se in precedenza quella componente era statica, ora si profilano interessanti rendimenti anche sull'obbligazionario. Per chi è meno tecnico e più passivo, esistono dei fondi detti ad accumulazione interna, costruiti apposta per migrare in automatico masse obbligazionarie sull'azionario. Nascono 20/80 e nel tempo arrivano al 40/60 o 50/50 a seconda del prodotto. In fasi di mercato come queste potrebbero essere una soluzione da vagliare laddove non si sappia esattamente cosa comprare e quando
👍👍👍
Equilibrato e ragionevole.
hanno stampato denaro come se non ci fosse un domani e ora di lamentano dell'inflazione.....facciano pace col cervello!
non hanno certo adottato il Q.E. x divertimento... in teoria serviva per permettere ai vari paesi europei di allineare le economie grazie a iniezioni di denaro con tassi quasi a zero... che poi non tutti ci siano riusciti è un altro discorso. Ma era evidente che questa politica accomodante non sarebbe potuta durare x sempre. 10 anni sono stati anche troppi.
ottima analisi .
top
Buona sintesi 👍
Concordo con l'autore. La strategia 60/40, che molti davano per morta, ha ripreso a performare molto bene! In particolare, il mercato obbligazionario finalmente sta decorellando rispetto al mercato azionario, come invece non aveva fatto lo scorso anno.
esatto il 40/60, tra poco sarà ancora un asset su cui puntare, penso che quest'anno darà un'ottima performance. bravo casarella
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