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Morning adviser, continuano i movimenti direzionali di breve

Pubblicato 20.05.2013, 08:14
EUR/USD
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Non ci sono sentori che ci spingono a girare la bussola d’analisi in apertura di questa settimana.

Il dollaro rimane su posizioni di forza davvero importanti e continua ad essere in grado di risultare il catalizzatore di ingenti flussi di capitale che sono arrivati a premiare sia le borse che il dollaro americano, in una dicotomia completamente nuova e prevista nel corso degli ultimi mesi che vede il greenback apprezzarsi di fronte a borse che hanno compiuto nuovi massimi e che sono ancora lontante dai potenziali sciacquoni di cui si parla già da qualche settimana.

La liquidità iniettata dagli States continua ad essere premiata e fino a quando non si andranno a rimuovere gli stimoli gli investitori potrebbero essere portati a ricercare high yield su questi fronti, oltre che lavorare sulla asimmetrie che perdurano sugli obbligazionari, con i Paesi periferici in grado di offrire dei tassi risk free superiori al risk free ufficiale dell’area euro (no, non siamo pazzi, non avremmo mai immaginato di scriverlo ma se ci pensate bene è così).

E’ arrivato anche un fattore di ragionamento che attendevamo da un po’, avevamo bisogni soltanto di capire sotto quale forma esso si sarebbe manifestato.

Abbiamo parlato più volte di guerra valutaria, con lo yen che si mantiene al secondo posto in questa corsa alla svalutazione (il primo, sebbene nell’ultima settimana sia stato comprato a mani basse, rimane il dollaro americano, che se non avesse vissuto tre o quattro QE – a seconda delle interpretazioni – probabilmente sarebbe sostanzialmente più alto).

Ebbene, questa notte il ministro dell’economia giapponese Amari, ha dichiarato che se lo yen dovesse continuare ad estendere le proprie perdite questo potrebbe pesare sulla popolazione ed è compito del governo evitare che questo accada.

Il compito è stato eseguito, si è lanciato un messaggio doveroso ai mercati che dopo l’iniziale apertura in gap positivo per lo yen, per il franco e negativo per il dollaro americano, potranno tornare ad ignorare quanto detto dal ministro, la credibilità della BoJ è a livelli massimi e crediamo che la mossa di stanotte sia soltanto un’esternazione per non rendersi troppo espliciti verso la strada della svalutazione che, forse, sta avvenendo troppo in fretta rispetto alla tabella di marcia prevista.

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EUR/USD
L’euro rimane impostato a ribasso e se ragionaiamo su un time frame orario tra 1.2860 e 1.2885 una buona area di resisenza data dal passaggio di punti precedenti e della media a 100 periodi . Qui è possibile ipotizzare acquisti di dollaro per rivedere i minimi di mercato che se superati possono portare a 1.2750, minimi precedenti. Per eventuali reverse è difficile trovare un’area vicina da poter sfruttare, ma iniziano ad esserci segnali di potenziali correzioni su un grafico a 4 ore, dove in caso di superamento a rialzo della media a 21 potremmo evere una conferma di una divergenza rialzista, da valutare sopra 1.2935 per tentativi di ripresa verso 1.2975.

USD/JPY
Bel tentativo di recupero dello yen fermatosi sopra 102.00. Sul grafico orario deiventa difficile operare, ci spostiamo su un grafico a 4 ore per potre impostare il quadro tecnico, che vede una divergenza ribassista che solo in caso di superamento a ribasso della media a 21 e dei minimi statici precedenti può essere lavorata (la divergenza precedente è stata ottimamente contenuta dalla media a 21). In caso di ripartenza oltre 103.00 è possibile attendersi nuovi massimi.

EUR/JPY
Con EurUsd e UsdJpy che si muovono in maniera speculare il cross rimane ancora in laterale. Possibilità si sfruttare questo range spostandosi su time frame inferiori all’orario (facendosi aiutare dall’oscillatore stocastico), ma l’idea operativa migliore a nostro parere risulta quella di attendere il raggiungimento dei confini più importanti, rappresentati da 131.15 e 132.75 per valutare delle rotture che potrebbero avvenire con buona velocità su questi punti per una strada che può andare da 20/ 30 punti ma che non dovranno essere considerate definitive se non dopo aver percorso una quarantina di punti.

GBP/USD
Rimane pesante la sterlina che come l’euro risulta essere impostata a ribasso. L’area tra 1.5210 e 1.5240 risulta una buona resistenza per ipotizzare acquisti di dolalro americano, con potenziali ritorni sui minimi di mercato. La strategia difensiva dovrebbe prevedere, a nostro parere, degli stop fissi senza ipotizzare dei reverse long, se non una volta oltrepassato 1.5280, livello che potrebbe portare facilmente al raggiungimento di 1.5320, punto che sarà importante valutare per un’inversione definitiva.

AUD/USD
Continua la strada a ribasso del dollaro australiano (attenzione a questa notte alle minute della RBA), ce come su euro e sterlina presenta un’area di resistenza tra 0.9800 e 0.9850. Sopra 0.9880 è possibile pensare a tentativi di ripresa verso 0.9940/50, mentre in caso di tenuta possiamo aspettarci ritorni verso i minimi.

MatteoPaganini Chief Analyst DailyFX



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