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Prezzi delle materie prime ancora in calo a giugno, occhi puntati su NFP

Pubblicato 02.07.2015, 13:53
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events

In Nuova Zelanda a giugno sono scesi ancora i prezzi delle materie prime (di Arnaud Masset)

Rispetto a un fa, in Nuova Zelanda i prezzi delle materie prime esportate sono scesi del 19,7%, guidati dal calo dell’alluminio e dei prodotti caseari. A giugno l’indice si è contratto per il terzo mese di fila, del 3,1% m/m, e il rilevamento precedente è stato rivisto al ribasso, al -4,9% dal -4,7%. I prezzi dei prodotti caseari sono calati del -4,4% m/m, l’alluminio del -6,4% m/m, i prezzi di carne, pelli e lana sono scesi del -3,4% m/m. Ciò nonostante, grazie all’indebolimento del dollaro neozelandese (NZD), l’impatto negativo del calo dei prezzi a livello mondiale è stato più limitato. Una volta convertiti in dollari neozelandesi, i prezzi sono saliti del 2,9% m/m e il calo dell’alluminio si riduce al -0,5% m/m.

Nel complesso, non ci aspettiamo un miglioramento sostanziale delle previsioni di medio termine, perché la domanda dalla Cina dovrebbe rimanere dimessa e quella di prodotti caseari probabilmente sarà debole, perché la Russia ha mantenuto il suo divieto sulle importazioni di prodotti caseari. Prevediamo, quindi, che la RBNZ continuerà a sostenere l’economia neozelandese - soprattutto considerando che l’inflazione rimane ai minimi storici - tagliando il tasso ufficiale di cassa di altri 25 punti base alla prossima riunione del 23 luglio. La coppia NZD/USD ha confermato la violazione del supporto a 0,6795 e si sta dirigendo verso quello successivo, che giace a 0,6561. Poiché il mercato sta mettendo in conto un altro taglio del tasso per il 2015, questo supporto non dovrebbe fornire troppa resistenza.

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Occhi puntati sul dato NFP negli USA (di Yann Quelenn)

Nelle prossime ore saranno diffusi i dati sulle buste paga non agricole e il tasso di disoccupazione. Questi dati vengono monitorati con attenzione e un esito negativo farebbe rientrare le speculazioni su un rialzo del tasso a settembre. Il dato NFP dovrebbe risultare inferiore al mese scorso e attestarsi a 233 mila unità a fronte delle 280 mila precedenti. Tuttavia, il dato ADP diffuso martedì ha superato ampiamente le attese, attestandosi a 237 mila unità, a fronte delle 218 mila previste. Nonostante alcuni svarioni spettacolari registrati negli ultimi anni, l’ADP ha rappresentato spesso un buon indicatore per il dato sulle buste paga non agricole USA.

Al momento, anche se gli operatori si concentrano sul referendum greco, i mercati si preparano a monitorare scrupolosamente questi dati per valutare la probabilità di un rialzo del tasso a settembre. Negli ultimi mesi, i dati USA sono stati discordanti, sia positivi (NFP) che deludenti (vendite di abitazioni, aspettative dei consumatori). Ora la pressione si concentra sul mercato del lavoro, perché il rialzo del tasso a settembre dipenderà soprattutto dalla solidità del mercato occupazionale. Inoltre, un dato NFP positivo continuerebbe ad alimentare il circolo virtuoso che genera un aumento della fiducia dei consumatori, e quindi della spesa, necessari per raggiungere l’obiettivo dell’inflazione al 2%. Prima di alzare i tassi, la Fed vuole sentirsi più sicura di poter raggiungere l’obiettivo dell’inflazione al 2%.

Ecco perché, a nostro avviso, cifre positive sul mercato occupazionale non saranno sufficienti affinché i mercati possano scontare correttamente il rialzo del tasso a settembre. C’è bisogno di un’ulteriore pressione inflazionistica. Fra un paio di settimane saranno pubblicate le cifre sull’IPC di giugno, che forniranno buone indicazioni sulla probabilità di raggiungere l’obiettivo del 2%. Senza queste basi, la Fed correrà un rischio enorme se deciderà di alzare il tasso. A parte le cifre sull’inflazione, il PIL riferito al secondo trimestre metterà fine alle speculazioni su un rialzo del tasso a settembre e i mercati inizieranno a considerare il 2016 come un esito discreto.

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L’andamento dell’EUR/USD dipende dal referendum in Grecia; tuttavia, sullo sfondo di una ripresa negli USA, la coppia dovrebbe acquisire momentum al ribasso. Finché si continuerà a dibattere seriamente su un aumento dei tassi, il biglietto verde si rafforzerà.

The Risk Today

Yann Quelenn

EURUSD L’EUR/USD si sta indebolendo. La resistenza oraria giace a 1,1278 (massimo 29/06/2015). Una resistenza più forte staziona a 1,1436 (massimo 18/06/2015). Il supporto orario è costituito da 1,0868 (minimo 28/05/2015). Prevediamo che la coppia si stabilizzerà sotto 1,1100. In un’ottica di più lungo termine, il triangolo simmetrico del 2010-2014 favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, consideriamo i recenti movimenti laterali come una pausa nel trend discendente di fondo. Si osservano supporti chiave a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e 1,000 (supporto psicologico). Una violazione al rialzo suggerirebbe un test della resistenza a 1,1534 (massimo di reazione del 03/02/2015).

GBPUSD La coppia GBP/USD continua a essere scambiata fra la resistenza oraria a 1,5930 (massimo 18/06/2015) e 1,5542 (minimo 17/06/2015). Ci aspettiamo che la coppia acquisirà slancio al rialzo e che sfiderà la resistenza a 1,5930. In una prospettiva di più lungo termine, la struttura tecnica sembra un minimo di ripresa, il cui potenziale massimo al rialzo è costituito dalla forte resistenza a 1,6189 (61% del ritracciamento di Fibonacci).

USDJPY L’USD/JPY ora si sta rafforzando. Si osserva una resistenza oraria a 124,45 (massimo 17/06/2015) e il supporto orario è costituito da 121,94 (minimo 30/06/2015). Prevediamo che la coppia acquisirà slancio per raggiungere la resistenza a 124,45. La resistenza chiave giace ancora a 135,15 (massimo da 14 anni). Propendiamo per un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto a 115,57 (minimo 16/12/2014). È favorito un rialzo graduale verso la forte resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002). Si osserva un supporto chiave a 118,18 (minimo 16/02/2015).

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USDCHF L’USD/CHF si sta dirigendo verso la resistenza oraria a 0,9543 (massimo 27/05/2015). Si osserva una resistenza più forte a 0,9721 (massimo 23/04/2015). Il supporto orario è costituito da 0,9072 (minimo 07/05/2015). Prevediamo che la coppia testerà la resistenza più forte a 0,9543. In un’ottica di lungo termine, non ci sono segnali che lascino presagire la fine dell’attuale trend ribassista, dopo il mancato superamento del livello a 0,9448, che avrebbe segnato il ritorno del trend rialzista. Di conseguenza, l’attuale debolezza viene vista come una mossa in controtendenza. Il supporto chiave staziona a 0,8986 (minimo 30/01/2015).

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