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Valutario: gennaio in un mare di spunti

Pubblicato 18.01.2013, 17:11
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Finita l’incertezza verso le elezioni presidenziali, finita l'incertezza sul fiscal cliff , rimane l'incertezza sul tetto del debito, problema che inevitabilmente ci si porrà sempre più insistentemente sino a fine febbraio.

Oggi Il preliminare per gennaio della fiducia dei consumatori statunitensi elaborato dall’università del Michigan ha rimarcato ancora debolezza, dopo il calo visto a dicembre, nonostante ci sia lasciati alle spalle lo scoglio del fiscal cliff. E le trimestrali USA che esito avranno?

Continueranno a sostenere gli acquisti sull’azionario americano, dopo la recente rottura dei massimi da 4 anni?

Anche in Europa l’azionario continua il suo rally, ma la situazione a livello macroeconomico è ancora lungi dallo stabilizzarsi (vedi mercato del lavoro).

Gli spunti sui mercati per l’ultima parte di gennaio dunque non mancano, anche (e soprattutto) sul valutario.

L'euro si rafforza ancora nei confronti del franco svizzero EUR/CHF che scivola al livello più basso registrato da 2011 (quando la Banca centrale elvetica ha fissato la soglia di 1,20): La moneta svizzera nelle ultime 8 sedute si è svegliata prepotentemente dal suo torpore, con una violenta accelerazione che ha trovato un supporto rilevante in area 1.2474, livello chiave ora e spartiacque tra un proseguo del movimento rialzista e una più verosimile fase laterale.

Interessante anche la configurazione di EUR/JPY,in costante rialzo da metà novembre e in accelerazione proprio in questo inizio 2013: il clima in Giappone è favorevole alle asset class rischiose (Nikkei ai massimi da 33 mesi), grazie come sappiamo alle attese su nuove e robuste misure di allentamento monetario da parte della Bank of Japan (la quale sta valutando di annunciare la prossima settimana l'impegno imprecisato ad acquistare titoli di Stato e altri asset finché il target dell'inflazione del 2% resterà a portata di mano e l'economia sarà su un sentiero più solido) e dei confortanti dati sul Pil della Cina relativo al 2012 che nella parte finale dell'anno del dragone ha ripreso a tirare, grazie all'accelerazione registrata dopo l'estate (nel quarto trimestre 2012 il Pil cinese ha segnato un incremento del 7,9%, interrompendo la serie negativa di ben sette rallentamenti trimestrali consecutivi), dovuta per lo più – finalmente - alla domanda interna.

Il trend di fondo rimane rialzista, ma la resistenza psicologica posta a 1.20 è uno scoglio non da poco: possibile nell’immediato delle prossime sedute un ritracciamento anche fino soglia 116 (dove transita la media mobile di breve su chart daily, e anche l’RSI si muove da tempo in area di ipercomprato), da dove poi dovrebbe comunque proseguire (magari con meno aggressività) il trend nato a metà novembre.

Per capire che comunque una fase di fisiologico storno sia dietro l’angolo, basta comunque dare un occhio a un chart con timeframe più ampio (weekly o monthly): il colpo d’occhio è palese.

Attenzione anche alla sterlina, valuta con una configurazione particolarmente ribassista in questi giorni, sia contro dollaro statunitense GBP/USD che contro euro. La rottura al rialzo e la successiva tenuta come supporto per EUR/GBP della media mobile di breve su chart weekly (in area 0.81) ha dato il là per una vistosa accelerazione al rialzo, con un target in area 0.85 (dove transita la MM200, sempre su chart weekly).

Anche qui, dopo la sbornia degli acquisti, non sarà improbabile vedere una decisa correzione dei prezzi, soprattutto se la resistenza appena citata non dovesse venire sfondata in senso proprio.

Chiudiamo infine con EUR/USD, i cui livelli statici sono stati rispettati con buona precisione;in particolare l’1,3380 si sta confermando come una resistenza difficile da superare. Se ci sarà un breakout rialzista (non impossibile data la volatilità di questo inizio anno), questo potrebbe condurci al famoso livello di medio periodo a 1,35. Ma lo scenario più probabile, come per l’eurjpy, è ora se non un deciso ritracciamento quantomeno una fase di accumulazione al di sotto di quella soglia. Al ribasso i livelli da tenere d’occhio sono (oltre alla soglia psicologica di 1.33) 1.3220 (dove transita la MM di breve) e 1.3150, in prossimità della trendline dinamica rialzista nata dai minimi registrati il 24 luglio.


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