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Eni, Repsol aggiornano accordo per petrolio in cambio di debito con Venezuela

Pubblicato 29.08.2023, 15:50
Aggiornato 29.08.2023, 15:54
© Reuters. Logo di Eni davanti alla sede centrale a San Donato Milanese, vicino a Milano, Italia.  REUTERS/Stefano Rellandini/File Photo

HOUSTON (Reuters) - Le major petrolifere europee Eni (BIT:ENI) e Repsol (BME:REP) hanno in programma di espandere un accordo greggio-per-debito con il Venezuela con l'approvazione degli Stati Uniti, con l'obiettivo di fornire prodotti raffinati all'azienda statale Pdvsa e di aumentare le consegne di petrolio in Europa, hanno detto tre fonti vicine alla questione.

Quando l'anno scorso le sanzioni occidentali hanno ridotto il flusso di petrolio russo verso l'Europa, Eni e Repsol hanno ricevuto dal Dipartimento di Stato americano l'autorizzazione a lavorare il greggio venezuelano nelle raffinerie europee, per recuperare il debito accumulato e i dividendi delle loro joint venture nel Paese sudamericano.

Le "lettere di gradimento" originali avevano dato vita a esenzioni alle sanzioni Usa sull'industria petrolifera venezuelana che hanno ridotto le esportazioni di petrolio del membro Opec dal 2019. Ma non consentivano lo scambio di petrolio e vietavano i pagamenti in contanti a Pdvsa, una soluzione che ha irritato l'azienda venezuelana.

Secondo i nuovi termini rivisti, Eni e Repsol possono rifornire l'azienda di Stato di carburanti e questo potrebbe aiutare il Venezuela a far fronte a una scarsità che negli ultimi anni ha portato talvolta a lunghe file ai distributori di benzina.

In base ai dati di Refinitiv Eikon, la prima consegna di carburante nell'ambito del nuovo accordo, pari a circa 330.000 barili di nafta, dovrebbe arrivare questa settimana al porto di Cardon dalla raffineria italiana di Milazzo, gestita da un consorzio di Eni e Kuwait Petroleum.

Pdvsa non ha commentato. Eni e Repsol non hanno risposto ad una richiesta di commento da parte di Reuters.

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Un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha detto di non voler discutere "specifiche comunicazioni con le aziende". La Casa Bianca non ha commentato.

Da quando gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni petrolifere al Venezuela nel 2019, gli swap petroliferi hanno fornito alle aziende un modo per ricevere il pagamento del debito delle joint-venture, a volte assicurando anche prodotti raffinati che Pdvsa può distribuire a livello nazionale.

Il greggio ricevuto da Eni e Repsol nell'ambito del loro accordo di swap è stato per lo più inviato alle raffinerie di Repsol in Spagna. Tuttavia, quest'anno Pdvsa ha assegnato solo sette carichi di petrolio all'Eni, che agisce come offtaker per entrambe le società, limitando la portata dell'accordo.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Claudia Cristoferi)

Ultimi commenti

ma perché nessuno riesce a scuotere l' albero,come fa allegramente Putin,in modo da far cadere Maduro come una pera matura?
Guarda se nel 2023 dobbiamo chiedere agli americchioni il diritto di fare affari!
e tutto questo invece ai cittadini italiani per esempio, quanto verrà a costare in più???
Magari riescono ad avere indietro i soldo delle obbligazioni 🤔
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