Investing.com - Il prezzo dell’oro ha toccato il minimo della seduta questo giovedì, dopo i dati che hanno mostrato un aumento minore del previsto delle richieste di sussidio di disoccupazione la scorsa settimana, tuttora vicini ai minimi del 2000.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a giugno scendono di 8,70 dollari, o dello 0,73%, a 1.181,60 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea, dopo aver toccato il minimo della seduta di 1.170,00 dollari. Ieri, l’oro è sceso di 2,90 dollari, o dello 0,24%, a 1.190,30 dollari. I futures troveranno supporto a 1.168,40 dollari, il minimo dall’1 maggio e resistenza a 1.199,30 dollari, il massimo dal 5 maggio.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a luglio scendono di 23,3 centesimi, o dell’1,41% a 16,37 dollari l’oncia troy. L’argento ieri ha subito un calo di 7,3 centesimi, o dello 0,44%, a 16,50 dollari.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha mostrato che il numero delle richieste di sussidio di disoccupazione è salito di 3.000 unità, a 265.000, dalle 262.000 unità della settimana precedente, il minimo degli ultimi 15 anni. Gli analisti avevano previsto un aumento di 18.000 unità a 280.000 la scorsa settimana.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,35% a 94,53 dopo aver toccato il minimo di 93,98.
I traders attendono inoltre il report di domani sull’occupazione USA, che dovrebbe mostrare un aumento di 224.000 nuovi posti di lavoro ad aprile, dopo l’incremento di 126.000 unità a marzo.
Se il report dovesse risultare positivo, aumenteranno le aspettative sulla tempistica di un aumento dei tassi da parte della banca centrale, mentre se i dati dovessero essere deludenti si ridurrebbero le speranze di un aumento anticipato dei tassi.
I recenti report economici hanno mostrato che l’economia si è indebolita dall’inizio dell’anno, spingendo molti investitori a rinviare le aspettative sulla tempistica del primo aumento dei tassi da parte della Federal Reserve.
Sull’oro pesano i prezzi dei bond governativi globali. Il rendimento dei Bund tedeschi a 10 anni ha toccato un nuovo massimo del 2015 stamane, mentre il rendimento dei Titoli del Tesoro USA a 10 anni ha toccato il massimo di due mesi.
Un rendimento alto dei bond riduce l’appeal dell’oro in quanto il metallo prezioso non matura interessi.
Il rendimento dei bond della zona euro e di quelli statunitensi è aumentato nelle ultime sedute per via della riduzione dei timori per la deflazione, grazie anche all’aumento del prezzo del greggio ed all’introduzione del programma di stimolo della Banca Centrale Europea.
Intanto, il rame con consegna a luglio scende di 1,8 centesimi, o dello 0,28%, a 2,918 dollari la libbra. Il rame ieri è sceso di 0,9 centesimi, o dello 0,31%, a 2,926 dollari.
Il prezzo resta supportato tra le speranze che i legislatori cinesi introducano ulteriori misure di stimolo per dare slancio all’economia tra i segnali di una crescita rallentata.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale del metallo rosso.