Oggi il Cancelliere britannico Jeremy Hunt è alle prese con un deficit di 10 miliardi di sterline (12,3 miliardi di dollari) da destinare ai servizi pubblici o a tagli fiscali nella dichiarazione economica del 22 novembre. Questa situazione è in gran parte dovuta alle vendite attive di obbligazioni da parte della Banca d'Inghilterra (BOE) nell'ambito della sua strategia di Quantitative Tightening (QT), un approccio fiscale unico tra le banche centrali del Gruppo dei Sette. La strategia di QT ha imposto vincoli fiscali a Hunt, limitando la sua capacità di attuare tagli fiscali in vista delle elezioni generali previste per l'anno prossimo.
Michael Saunders, consulente senior di Oxford Economics ed ex responsabile dei tassi della BOE, ha sottolineato l'impatto diretto di queste vendite di obbligazioni sulla posizione fiscale. Ha previsto che le perdite derivanti dalle vendite di gilt raggiungeranno i 10 miliardi di sterline nel 2028-29 - quando le regole di bilancio impongono una riduzione del debito nazionale - rispetto al caso in cui le obbligazioni fossero lasciate scadere naturalmente.
L'acquisto di 895 miliardi di sterline di obbligazioni da parte della BOE dal 2009 al 2021 ha comportato un guadagno di 124 miliardi di sterline per il Tesoro, che è stato speso dai precedenti cancellieri. Tuttavia, gli alti tassi di interesse hanno annullato questi guadagni, portando a perdite governative previste di 300 miliardi di sterline nel prossimo decennio.
Nonostante il ritardo dei laburisti nei sondaggi e l'insoddisfazione interna al partito, Hunt ha minimizzato le prospettive di taglio delle tasse. Gli economisti lo esortano a incrementare gli investimenti e ad affrontare il deterioramento dei servizi pubblici del Regno Unito.
Andrew Hauser, direttore esecutivo della BOE per i mercati, ha proposto di portare il QT "a zero", eliminando così l'indennità governativa, come risultato ottimale. Ciononostante, la decisione della BOE di accelerare il ritmo di riduzione annuale dei gilt da 80 a 100 miliardi di sterline all'anno è destinata a tradursi in ulteriori 5 miliardi di sterline di perdite all'anno nel corso della successiva legislatura.
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