Investing.com - Il prezzo dell’oro resta tocca il minimo di due settimane questo mercoledì, tra un apprezzamento del dollare e le crescenti aspettative che la Federal Reserve possa alzare i tassi nel corso dell’anno.
Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse sono ribassiste per l’oro poiché il metallo prezioso fatica a competere con gli investimenti ad alto rendimento in concomitanza all’aumento dei tassi.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad agosto hanno toccato il minimo intraday di 1.184,10 dollari, il minimo dal 12 maggio, per poi attestarsi a 1.186,40 negli scambi della mattinata statunitense, in calo di 1,30 dollari o dello 0,11%.
Supporto a 1.181,00, minimo del 12 maggio e resistenza a 1.208,90 dollari, il massimo dal 26 maggio.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a luglio scendono di 7,3 centesimi, o dello 0,44%, a 16,67 dollari l’oncia troy. Ieri, il prezzo dell’argento ha toccato i 16,64 dollari, dopo aver toccato 16,59, un livello che non si registrava dal 13 maggio.
L’euro ha cancellato i guadagni contro il dollaro e tocca il minimo di un mese, mentre contro lo yen il dollaro è al massimo di otto anni, poiché il biglietto verde è sostenuto alle aspettative di un aumento dei tassi di interesse USA nel corso dell’anno.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in salita dello 0,4% al massimo di cinque settimane di 97,78.
Un dollaro forte solitamente pesa sull’oro, poiché riduce l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Intanto, il rame con consegna luglio scende di 0,7 centesimi, o dello 0,23% a 2,771 dollari la libbra. Il metallo industriale è crollato ai minimi della seduta di 2,761 dollari, il minimo dal 29 aprile.