Investing.com - I futures del greggio Brent guadagnano terreno questo martedì, dal momento che gli investitori sono tornati sui mercati alla ricerca di valutazioni più economiche sulla scia del crollo del 5% visto ieri.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad aprile sale di 56 centesimi, o dello 0,94%, a 60,10 dollari al barile negli scambi della mattinata europea.
Ieri, il greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra è crollato di 3,04 dollari, o del 4,85%, ed ha chiuso a 59,54 dollari al barile per via del ridimensionamento dei timori per l’interruzione delle forniture dalla Libia.
Il crollo si inserisce nell’andamento oscillatorio del prezzo volatile, dal momento che nelle ultime settimane il prezzo è fortemente oscillato. Il prezzo giornaliero del greggio è oscillato tra rialzi e ribassi di oltre il 2% in 26 degli ultimi 39 giorni di scambio.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna ad aprile sale di 42 centesimi, o dello 0,85%, a 50,01 dollari al barile. Ieri, il prezzo del greggio Nymex è sceso di 17 centesimi, o dello 0,34%, a 49,59 dollari al barile.
I traders attendono la pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte statunitensi per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report sulle scorte nel corso della giornata, mentre il report governativo di domani dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono aumentate di 4,0 milioni di barili nella settimana terminata il 27 febbraio.
Le scorte di greggio statunitensi ammontano a 434,1 milioni di barili fino alla scorsa settimana, il massimo di quasi 80 anni, segnale che il calo dei prezzi non ha ancora influito sulla produzione.
Secondo l’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes (NYSE:BHI) il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è diminuito di 33 unità la scorsa settimana, a 986, il minimo dal giugno 2011.
Il numero degli impianti è sceso in 17 delle ultime 20 settimane dopo aver toccato il massimo storico di 1.609 a metà ottobre.
Negli ultimi mesi, i traders hanno seguito da vicino la riduzione degli impianti di trivellazione per cercare di capire se possa contribuire a ridurre l’eccesso di greggio sul mercato.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è di 10,09 dollari al barile, rispetto ai 9,95 dollari segnati alla chiusura di ieri.
Il prezzo del greggio è crollato negli ultimi mesi, a causa della decisione dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio di non tagliare la produzione, mentre negli Stati Uniti si è registrata la produzione più alta degli ultimi tre decenni, causando un eccesso delle scorte globali.