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Greggio vicino ai minimi plurimensili, si teme per l’eccesso di scorte

Pubblicato 29.07.2015, 10:10
Aggiornato 29.07.2015, 10:10
© Reuters.  I futures del greggio sono scambiati vicino ai minimi plurimensili

Investing.com - I futures del greggio sono scambiati vicino ai minimi plurimensili questo mercoledì, per via dei crescenti timori per l’eccesso di greggio sui mercati globali che continuano a pesare sul prezzo.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a settembre ha toccato il minimo intraday di 52,62 dollari al barile, prima di attestarsi a 52,66 dollari negli scambi della mattinata europea, con un crollo di 64 centesimi, o dell’1,21%.

Ieri, il greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra ha segnato 52,28 dollari, un livello che non si registrava dal 30 gennaio, prima di attestarsi a 53,30 dollari, in calo di 17 centesimi, o dello 0,32%.

I futures del greggio Brent scambiati sulla borsa di Londra sono crollati del 18% a luglio tra i timori per la ripresa delle esportazioni dall’Iran, che potrebbe far aumentare l’eccesso di scorte globali.

All’inizio del mese l’Iran e sei potenze mondiali hanno raggiunto l’attesissimo accordo che prevede la cancellazione delle sanzioni imposte a Tehran in cambio di tagli al programma nucleare del paese. L’Iran sarebbe pronto ad esportare 30 milioni di barili di greggio.

Sul prezzo del greggio hanno pesato inoltre le notizie di esportazioni al massimo storico del greggio iracheno e di un aumento della produzione saudita.

Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a settembre ha toccato il minimo della seduta di 47,43 dollari al barile, prima di attestarsi a 47,49 dollari, con un crollo di 49 centesimi, o dell’1,03%.

Ieri, i futures del greggio Nymex sono crollati a 46,68, il minimo dal 23 marzo, prima di salire e chiudere a 47,98 dollari, con un’impennata di 59 centesimi, o dell’1,24%.

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Ieri, alla chiusura dei mercati l’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite di 1,9 milioni di barili nella settimana conclusasi il 24 luglio, contro le aspettative di un calo di 0,7 milioni di barili.

Il report governativo di oggi dovrebbe mostrare che le scorte di greggio statunitensi si sono ridotte di 0,2 milioni di barili la scorsa settimana, mentre le scorte di benzina dovrebbero essere salite di 0,5 milioni di barili.

I futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono crollati del 21% a luglio per via dei timori per l’aumento della produzione di greggio negli Stati Uniti.

Secondo l’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes (NYSE:BHI) il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è salito di 21 unità la scorsa settimana a 659, il massimo da maggio.

La produzione globale di greggio supera ancora di gran lunga la domanda per via dell’impennata del petrolio di scisto negli Stati Uniti e dopo la decisione dello scorso anno dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio di non tagliare la produzione.

Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è di 5,17 dollari al barile, rispetto ai 5,32 dollari segnati alla chiusura di ieri.

Nella dichiarazione sui tassi che sarà pubblicata nel corso della seduta, i funzionari della Federal Reserve dovrebbero fornire ulteriori indicazioni sulla possibilità che la banca centrale possa alzare i tassi già a settembre se l’economia dovesse continuare a migliorare come previsto.

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L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,2% a 96,96 questa mattina.

I contratti dei futures del greggio valutati in dollari tendono a scendere in concomitanza al rafforzamento del biglietto verde, dal momento che il greggio diventa più costoso per i titolari di altre valute.

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