Investing.com - Il prezzo dell’argento subisce un’impennata al massimo di 10 mesi questo martedì, incoraggiato dal dollaro debole e dai segnali di stabilizzazione in Cina; anche l’oro è in salita, sulla scia dei rialzi dell’argento.
I futures dell’argento con consegna a maggio registrano un’impennata del 3,0% a 16,73 dollari l’oncia alle 9:35 GMT, il massimo dal giugno del 2015.
I futures dell’oro con consegna a giugno salgono dello 0,72% a 1.243,9 dollari l’oncia.
L’argento è schizzato del 21% quest’anno, rispetto al balzo del 17% dell’oro.
Oltre il 50% della domanda di argento proviene dal settore industriale ed il prezzo è stato quindi supportato dai segnali di una stabilizzazione dell’economia cinese dopo un inizio anno piuttosto turbolento.
Quest’oggi il biglietto verde si è indebolito contro le altre principali valute poiché la ripresa del prezzo del greggio ha incoraggiato le valute delle nazioni che esportano la materia prima.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,13% a 94,33.
Il prezzo del greggio è salito dopo uno sciopero dei lavoratori in Kuwait che ha ridotto la produzione del paese, facendo passare in secondo piano lo stallo tra Iran ed Arabia Saudita sull’accordo per un congelamento della produzione a supporto dei prezzi.
La ripresa del prezzo del greggio traina i titoli azionari globali, con le borse europee al massimo di tre mesi.
Le prospettive sui futuri aumenti dei tassi di interesse statunitensi restano incerte dopo le parole di ieri del Presidente della Fed di Boston Eric Rosengren, secondo cui i tassi potrebbero essere alzati più rapidamente del previsto.
D’altro canto, il Presidente della Fed di New York William Dudley ha dichiarato che la banca centrale manterrà un approccio cauto per quanto riguarda l’inasprimento della politica monetaria.
Un aumento dei tassi di interesse supporterebbe il biglietto verde aumentandone l’appeal per i traders alla ricerca di investimenti ad alto rendimento, pesando però sull’oro poiché lo renderebbe più costoso per i titolari di altre valute.
Intanto, il rame con consegna a maggio scende dello 0,62% a 2,151 dollari la libbra.