Investing.com - Il prezzo dell’oro sale per la prima volta in quattro sedute questo mercoledì, gli investitori tornano sui mercati alla ricerca di valutazioni più economiche dopo il crollo dei futures al minimo di una settimana.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a febbraio sale di 1,90 dollari, o dello 0,18%, a 1.087,10 dollari l’oncia troy alle 14:40 GMT, o alle 9:40 ET. Il prezzo è precedentemente crollato a 1.079,60 dollari, il minimo dal 6 gennaio.
Ieri, il prezzo è crollato di 11,00 dollari, o dell’1% dal momento che l’appeal del metallo prezioso come investimento rifugio si è ridotto per via della ripresa dei mercati azionari globali.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a marzo schizzano di 24,4 centesimi, o dell’1,77%, a 13,99 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata newyorkese.
Intanto, i futures del rame si staccano dal minimo di sei anni e mezzo questo mercoledì, dopo gli ultimi dati commerciali cinesi che hanno ridimensionato i timori per lo stato di salute della seconda economia mondiale, rivelando un aumento della domanda del metallo rosso.
In yuan, le esportazioni cinesi sono aumentate del 2,3% rispetto all’anno precedente a dicembre, dopo il crollo del 3,7% di novembre, mentre le importazioni sono scese del 4,0%, rispetto al calo del 5,6% del mese precedente. Il surplus della nazione asiatica è pari a 382 miliardi di yuan.
In dollari, le esportazioni sono scese di solo l’1,4% a dicembre, meglio del crollo dell’8,0% previsto, mentre le importazioni sono scese del 7,6% contro le aspettative di un calo dell’11,5%, comportando un surplus di 60,1 miliardi di dollari per il mese scorso.
Le importazioni cinesi di rame a dicembre sono schizzate del 15,2% rispetto al mese precedente, segnando 530.000 tonnellate metriche, il secondo massimo storico mensile, ridimensionando i timori per un indebolimento della domanda da parte della nazione asiatica.
Nel 2016, il prezzo del rame è crollato di quasi il 7%, poiché il crollo delle borse cinesi ed il rapido deprezzamento dello yuan hanno pesato sul sentimento degli investitori.
La nazione asiatica, è considerata il principale consumatore mondiale del metallo rosso, col 45% della richiesta globale di rame.