Investing.com - Il dollaro subisce un’impennata al massimo di quasi quattro settimane contro il paniere delle altre principali valute questo venerdì, dal momento che gli ottimi dati statunitensi di ieri hanno alimentato l’ottimismo per la forza della ripresa economica.
Il dollaro è stato supportato dai segnali di miglioramento della ripresa economica statunitense. Secondo il Dipartimento per il Commercio, infatti, il prodotto interno lordo statunitense è cresciuto al tasso annuo del 3,5% nel trimestre conclusosi a settembre, superando le aspettative di un incremento pari al 3%.
Un secondo report ha mostrato che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione è salito per la seconda settimana consecutiva la scorsa settimana, ma l’andamento generale indica un miglioramento del mercato del lavoro.
Lo yen crolla al minimo degli ultimi sette anni contro il dollaro, con la coppia USD/JPY che subisce un’impennata del 2,20% a 111,64 dopo che la Banca del Giappone ha sorpreso i mercati introducendo nuove misure di stimolo.
Lo yen si è indebolito in seguito alla decisione della BoJ di incrementare la base monetaria a 80 mila miliardi di yen dai 60-70 mila miliardi attuali per aumentare le possibilità di raggiungere l’obiettivo di inflazione.
Secondo i dati ufficiali di questa mattina, i consumi delle famiglie in Giappone hanno subito un incremento dell’1,5% a settembre, deludendo le aspettative di un aumento dell’1,9%, dopo il calo dello 0,3% il mese precedente.
Su base annua, i consumi delle famiglie sono scesi del 5,6% il mese scorso, superando le previsioni di un calo del 4,3%, dopo la riduzione del 4,7% ad agosto.
La coppia EUR/USD scende a 1,2541, il minimo dal 6 ottobre, per poi attestarsi in calo dello 0,27%.
I dati ufficiali hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo della zona euro è salito al tasso annuo dello 0,4% questo mese, in linea con le aspettative, su dallo 0,3% di settembre.
L’IPC core, che esclude i costi di alimenti, energia, alcol e tabacco, è aumentato al tasso annuo dello 0,7% ad ottobre, in calo dallo 0,8% del mese precedente e rispetto alle previsioni di una lettura pari allo 0,8%.
Un secondo report ha mostrato che il tasso di disoccupazione della zona euro è rimasto invariato all’1,5% il mese scorso, come prevedevano i mercati.
Questa mattina, i dati ufficiali hanno rivelato un calo del 3,2% delle vendite al dettaglio in Germania il mese scorso, contro le aspettative di una riduzione dell’1,0%. Il dato di agosto è stato rivisto ad un aumento dell’1,5% da una stima precedente pari ad un incremento del 2,5%.
La sterlina è stabile contro il dollaro, con la coppia GBP/USD a 1,5996 mentre il franco svizzero scende, con il cambio USD/CHF su dello 0,31% a 0,9590.
I dollari legati alle materie prime passano da stabili a negativi, con il cambio AUD/USD giù dello 0,15% a 0,8819 e la coppia NZD/USD su dello 0,03% a 0,7848, mentre il cambio USD/CAD sale dello 0,11% a 1,1120.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,48% a 86,66, il massimo dal 6 ottobre.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti rilasceranno i dati sui redditi e le spese personali, i dati rivisti sul sentimento dei consumatori ed il report sull’attività delle imprese nella regione di Chicago.