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Mps vira in basso a -4% con le voci di richiesta di nazionalizzazione

Pubblicato 02.12.2016, 14:55
Aggiornato 02.12.2016, 14:55
© Reuters.  Mps vira in basso a -4% con le voci di richiesta di nazionalizzazione

Investing – Ultima seduta prima del referendum con il Ftse Mib che perde l’1% spinto dai titoli bancari, con Mps (MI:BMPS) tra i peggiori a -4,66%.

Dopo un’apertura in forte volatilità, a spingere il titolo in basso sono state le voci di un’ipotetica richiesta da parte del Governo all’Unione Europea dell’autorizzazione a nazionalizzare la banca senese.

Interpellato in merito, il portavoce dell’Antistrust Ue si è tirato fuori da ogni dichiarazione. “Non commentiamo su singole banche e su movimenti di mercato”, ha affermato rispondendo ai giornalisti. “Più generalmente”, ha aggiunto, “abbiamo preso nota che Mps ha in corso un esercizio di ricapitalizzazione privata e si tratta di un percorso guidato dalle autorità di supervisione e dalla banca pienamente in linea con le regole Ue”. Ferma rimane l’intenzione della Ue di seguire il modello secondo il quale “in prima battuta il capitale va reperito sul mercato e da fonti private”, ha concluso il portavoce.

Intanto oggi termina alle 16 l’operazione sui subordinati per Mps che punta ad arrivare fino a 1,5 miliardi con l’istituto che ieri aveva comunicato l’entità delle operazioni effettuate su uno dei dieci subordinati oggetto dell’offerta, con un acquisti di titoli per un controvalore di 2,75 milioni e vendite per 817 mila.

In queste ore si diffondono indiscrezioni secondo le quali non si sarebbe raggiunto il miliardo che la banca aveva stimato di poter raccogliere, nonostante i 420 milioni già investiti da Generali (MI:GASI) ad inizio settimana.

Nel frattempo è stato rinnovato l’accordo di bancassurance con Axa, partnership iniziata nel 2007 con Mps che continuerà, dunque, a vendere i suoi prodotti fino al 2027.

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Negative anche le altre banche con Ubi (MI:UBI) che tocca un -4,57%, Banca Popolare Emilia Romagna (MI:EMII) a -3% e Unipol (MI:UNPI), Banca Popolare di Milano Scarl (MI:PMII), Banco Popolare (MI:BAPO) con perdite superiori al 2%.

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