BRUXELLES (Reuters) - La Commissione europea chiede ai governi di rimpatriare i migranti che non presentano domanda d'asilo, assumendo una linea più rigida per convincere i paesi riluttanti a ricevere nuovi rifugiati in fuga da Siria ed Eritrea.
Prima del vertice Ue a Lussemburgo Dimitris Avramopoulos, commissario europeo all'Immigrazione, ha scritto, in una lettera vista da Reuters, ai ministri europei chiedendo di incrementare la cosiddetta "politica del ritorno".
Solo il 39% dei migranti a cui non è stato garantito asilo nella Ue sono tornati nei paesi d'origine nel 2014.
Per Avramopoulos, rispedire indietro coloro che sono semplicemente in cerca di una vita migliore e non hanno diritto all'asilo sarebbe un deterrente per quanti cercano di attraversare il Mediterraneo per giungere in Europa. Una politica più efficace di rimpatrio dei migranti economici contribuirebbe anche a mantenere il sostegno pubblico per la protezione delle persone che ne hanno più bisogno.
A seguito della morte di migliaia di persone nel Mediterraneo, i governi Ue si sono impegnati ad agire, ma in un'epoca di crescente sentimento anti-immigrati e di tagli alla spesa, sono divisi sulla risposta da dare all'emergenza.
La Commissione vuole che i governi europei si accordino per dare sistemazione a 24.000 richiedenti asilo dall'Italia e 16.000 dalla Grecia nei prossimi due anni, e anche che accettino una quota maggiore di migranti.
Solo i rifugiati provenienti da Stati dove esistono situazioni di guerra e dittatura saranno accettati, in particolare quanti provengono da Siria ed Eritrea.
I governi dell'Est Europa hanno risposto che devono già occuparsi dei rifugiati della crisi ucraina, mentre la Gran Bretagna, che vuole essere esclusa dal piano, chiede maggior attenzione contro i trafficanti di esseri umani.
La recente decisione della Francia e dell'Austria di aumentare i controlli alle frontiere con l'Italia per impedire il passaggio di migranti ha ulteriormente complicato le relazioni, con Roma che accusa i partner europei di lasciare soli i paesi del sud dell'Unione.
A Lussemburgo i ministri dell'Interno e della Giustizia discuteranno l'ultima proposta della Commissione, mentre l'esecutivo di Bruxelles affronterà in un vertice a porte chiuse con i ministri di Italia, Francia e Germania la questione dell'area Schengen, che per alcuni verrebbe violato proprio dai controlli alle frontiere.
Avramopoulos ha chiesto anche di cambiare il mandato di Frontex, l'agenzia Ue per le frontiere, per consentirle di effettuare missioni di rimpatrio di propria iniziativa e sostenere singoli governi europei in simili iniziative. Attualmente può solo coordinare le operazioni che riguardano più paesi europei.
(Francesco Guarascio)