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Analisi - Italia nel mirino degli investitori mentre Meloni lavora a manovra

Pubblicato 26.09.2023, 11:52
© Reuters. La premier Giorgia Meloni durante l'evento dedicato al partenariato per le infrastrutture e gli investimenti globali nel contesto del vertice del G20 a Nuova Delhi, India, 9 settembre 2023. REUTERS/Evelyn Hockstein/Pool
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di Gavin Jones e Valentina Za

ROMA (Reuters) - Mentre la premier Giorgia Meloni è alle prese con una complicata legge di bilancio, l'Italia è sempre più sotto la lente degli investitori con il mercato nervoso per le recenti proposte del governo in settori che vanno dalle banche alle compagnie aeree.

Questa settimana il Tesoro renderà noti i nuovi obiettivi economici fornendo la cornice per la legge di Bilancio nell'ambito della quale Meloni cercherà sia di mantenere le promesse elettorali di un taglio delle tasse sia di ridurre il deficit.

Il compito è reso ancor più complicato dalle prospettive di crescita più deboli e dai costosi incentivi per i bonus per l'efficientamento energetico nelle abitazioni introdotti dai precedenti governi ma i cui effetti si fanno sentire ora sui conti pubblici.

"Questa manovra è il primo test economico vero e proprio di Meloni da quando è diventata capo del governo lo scorso ottobre", osserva Tim (BIT:TLIT) Jones, analista per la zona euro di Medley Advisors.

"Con la Banca centrale europea che si sta ritirando dal ruolo di compratore di titoli di Stato italiani, (Meloni) ora dovrà vedersela con quel tipo di scelte che hanno messo in difficoltà ogni altra coalizione di governo negli ultimi 30 anni", aggiunge.

La premier infatti ha molto meno margine di manovra di quando ha alzato l'obiettivo del deficit lo scorso anno.

Oggi infatti c'è un'enfasi crescente sul consolidamento di bilancio a livello europeo dato che i governi sono impegnati nel negoziato per la riforma del patto di Stabilità, sospeso a causa della pandemia nel 2020 e destinato a tornare in vigore all'inizio del prossimo anno.

Il tutto mentre il clima nei confronti dell'Italia sui mercati si sta deteriorando: un aspetto che Meloni non può permettersi dato che gli acquirenti di debito italiano sono fondamentali.

'DEFICIT PIU' ALTO, CRESCITA PIU' BASSA'

Il premio al rischio tra rendimenti italiani e tedeschi sul segmento decennale, il cosiddetto spread, ha recentemente sfondato la quota dei 180 punti base, portandosi al massimo da fine maggio.

"I fattori positivi che hanno permesso allo spread di raggiungere i 160 punti base sono svaniti", scrive Morgan Stanley (NYSE:MS) in un report per i clienti. "Ci aspettiamo un deficit maggiore e una crescita più debole", aggiunge la banca d'affari.

L'istituto statunitense prevede che lo spread salirà a 200-210 punti base entro la fine dell'anno.

Roma ora si aspetta che il deficit di quest'anno sia rivisto al rialzo a circa il 5,5% del Pil rispetto all'obiettivo del governo di 4,5%, secondo quanto riferito da alcune fonti a Reuters.

Dopo un inizio all'insegna della cautela, il governo a guida Meloni ha cominciato a far storcere il naso agli investitori in occasione dei ripetuti attacchi alla Bce per i continui rialzi dei tassi, e per non aver ancora firmato la riforma del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità.

L'Italia infatti è l'unico Paese europeo che non l'ha ratificata: il governo teme che la riforma proposta possa esporre maggiormente Roma a una ristrutturazione del debito.

Il malcontento per la linea di Meloni sull'economia è balzato alle stelle il mese scorso quando il governo, a sorpresa, ha annunciato una tassa sugli extra-profitti delle banche che ha pesantemente colpito i titoli bancari prima che svariati tentativi di chiarimento placassero la bufera sui mercati ma non eliminassero l'incertezza.

La proposta ha provocato un fiume di telefonate da parte di investitori preoccupati, ha detto un importante banchiere a Reuters chiedendo di restare anonimo, e ha costretto gli asset manager a rientrare dalle vacanze in anticipo per gestire il tracollo sui mercati.

Analogo copione dopo i provvedimenti che hanno preso di mira le compagnie aeree e gli investitori del settore dei crediti deteriorati, un mercato che in Italia vale 307 miliardi di euro.

La scorsa settimana il governo ha corretto il progetto di mettere un tetto alle tariffe aeree per i voli diretti verso le isole italiane dopo che varie compagnie, tra cui Ryanair (LON:0RYA), hanno messo in dubbio la legalità della proposta.

INTERVENTISMO E INCERTEZZA

Roberto Perotti, docente di Economia all'Università Bocconi, ha detto che il tetto proposto sulle tariffe aeree ha dimostrato che Fratelli d'Italia, il partito di Meloni, "non ha alcuna cultura del libero mercato".

Giorni dopo l'annuncio, Fratelli d'Italia ha presentato un piano per permettere a chi ha un debito di pagare gli arretrati con uno sconto, di fatto introducendo un tetto ai guadagni delle aziende che acquistano crediti deteriorati dalle banche per poi trarre un profitto dalla riscossione dei crediti.

Meloni successivamente si è affrettata dire che il governo non stava lavorando a misure sui non-performing loan (Npl), ma la proposta del suo partito è ancora in Parlamento e l'incertezza persiste.

Nel frattempo, le insidie sul versante economico aumentano. Oltre alle tensioni per la manovra e la ratifica del Mes, Roma è anche alle prese con la spinosa trattativa con Bruxelles per centrare gli obiettivi previsti dal Pnrr e ricevere così fondi per miliardi di euro.

© Reuters. La premier Giorgia Meloni durante l'evento dedicato al partenariato per le infrastrutture e gli investimenti globali nel contesto del vertice del G20 a Nuova Delhi, India, 9 settembre 2023. REUTERS/Evelyn Hockstein/Pool

Non sono solo gli investitori a essere preoccupati per l'Italia. I governatori di due banche centrali in Europa, che hanno chiesto l'anonimato, hanno detto a Reuters recentemente di essere preoccupati per i conti italiani.

Un terzo ha aggiunto che le frequenti dichiarazioni accomodanti della Banca d'Italia accrescono i dubbi sull'impegno di Via Nazionale contro l'inflazione mentre un quarto ha osservato che la Bce non dovrebbe sospendere del tutto i suoi reinvestimenti in titoli pubblici alla luce del rischio di un'impennata nei rendimenti dei governativi italiani.

(hanno contribuito Francesco Canepa, Giuseppe Fonte, Sara Rossi e Gianluca Semeraro, versione italiana Sara Rossi, editing Claudia Cristoferi)

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