MILANO (Reuters) - L'acquisizione degli asset italiani di Cementir da parte di Italcementi (MI:ITAI) sta infiammando i titoli legati al settore a Piazza Affari.
** Attorno alle 9,55, Cementir balza del 7,25%, a 7,32 euro, dopo aver toccato un massimo di 7,4 euro, nuovo picco dall'aprile 2014. Scambi straordinari: sono passati di mano circa 860.000 pezzi, contro una media dell'intera seduta di 244.000 negli ultimi trenta giorni.
** Cementir spinge Caltagirone: +1,12%, a 3,08 euro, dopo aver toccato un massimo di 3,23 euro, picco da circa nove anni (ottobre 2008). Scambi elevati: sono passati di mano circa 90.000 pezzi, contro una media dell'intera seduta di di 23.000 negli ultimi trenta giorni.
** Buzzi Unicem (MI:BZU) contagiata dalla febbre degli acquisti: il titolo sale del 5,57%, a 22,54 euro, dopo aver toccato un massimo di 22,9 euro. Scambi intensi: sono passati di mano circa 1,8 milioni di pezzi, contro una media dell'intera seduta di 647.000 negli ultimi trenta giorni. In volo anche le risparmio: +7,32%, a 12,61 euro, dopo un massimo di 12,7 euro.
** Secondo un analista italiano, l'operazione Cementir-HeidelbergCement "dovrebbe risolvere la questione della sovraccapità ancestrale in Italia". A suo giudizio, Buzzi beneficerà del consolidamento, mentre Cementir ridurrà il rapporto tra indebitamento ed ebitda a 0,5 volte nel 2018.
** Un broker italiano ritiene che il deal sia "positivo per l'industria del cemento italiana, dato che dovrebbe consentire di riorganizzare e possibilmente ridurre la capacità produttiva nel centro-sud". Attualmente la produzione italiana di cemento è vicina a 35 milioni di tonnellate, rispetto a consumi interni pari a circa 20 milioni.
** Kepler Cheuvreux ha alzato il target price di Buzzi a 27 da 25 euro, sottolineando che un miglioramento del prezzo del cemento di 10 euro la tonnellata (a 68 da 58 euro attuali) si tradurrebbe in un balzo dell'8% dell'utile per azione, mentre l'ebitda aumenterebbe di 42 milioni.
** Esn Banca Akros parla di "notizia molto positiva" per Buzzi, ponendo l'accento sul fatto che il gruppo non registra un ebitda positivo in Italia dal 2010, mercato che rappresenta circa il 14% dei ricavi.