MUMBAI - In un recente sviluppo, Subhash Chandra, fondatore di Zee Entertainment Enterprises, ha accusato il Securities and Exchange Board of India (SEBI) di parzialità, ritenendo che abbia contribuito al fallimento della proposta di fusione tra Zee Entertainment e Sony Pictures. La fusione, valutata 10 miliardi di dollari, è stata annullata lunedì, con la richiesta da parte di Sony di una tassa di risoluzione di 90 milioni di dollari. Le conseguenze hanno avuto un impatto significativo sulla posizione di mercato di Zee, con un forte calo del prezzo delle azioni del 30% e una riduzione della capitalizzazione di mercato di oltre ₹7.000 crore.
Le accuse di Chandra alla SEBI sono state formulate oggi in una lettera al ministro delle Finanze Nirmala Sitharaman, come riportato da fonti di ET NOW. Chandra ha fatto riferimento alla "mente predominante" dell'ente regolatore come fattore che ha ostacolato il successo dell'operazione. Questa accusa arriva una settimana dopo la conclusione della fusione, che ha suscitato preoccupazioni sulla protezione degli azionisti di minoranza e sulle più ampie implicazioni per la corporate governance in India.
Il conflitto con la SEBI risale a una precedente direttiva che impediva a Chandra e Punit Goenka, l'allora amministratore delegato e direttore generale di Zee, di ricoprire ruoli esecutivi nella società. Tuttavia, il 30 ottobre 2023, il Securities Appellate Tribunal, guidato dal giudice Tarun Agarwalla, ha annullato la direttiva della SEBI, reintegrando Goenka nella sua posizione dirigenziale.
Ad aggravare la complessità della situazione, il 16 gennaio Chandra aveva precedentemente contattato Sitharaman per discutere della tutela degli azionisti di minoranza nel contesto della fusione con Sony. Ha inoltre comunicato il rimborso del debito del promotore, che ha ridotto notevolmente la partecipazione del promotore in Zee da circa il 40% a poco meno del 4%.
L'interruzione della fusione e il conseguente calo del prezzo delle azioni di Zee si sono verificati nel corso di un'indagine della SEBI su presunte irregolarità finanziarie di Zee. Inoltre, le azioni di Zee sono state esentate dal divieto di vendita di futures e opzioni (F&O), segnalando un periodo di turbolenza per il conglomerato mediatico.
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