Di Mauro Speranza
Investing.com – Partirebbero il 25 settembre i primi dialoghi per la creazione di una ‘bad bank’ europea per la pulizia dei bilanci delle banche del Vecchio Continente.
Secondo quanto scrive il Sole 24 Ore, infatti, per fine settembre sarebbe in programma un incontro informativo organizzato dalla Commissione europea per discutere della possibilità di creare uno schema condiviso a livello comunitario finalizzato alla pulizia dei bilanci bancari dai crediti deteriorati, in particolare quelli generati a seguito della pandemia evitando che le banche debbano subire perdite rilevanti dalla loro cessione.
All’incontro parteciperebbero i rappresentanti di diverse bad bank nazionali oltre a funzionari di Bce, Ssm ed Eba con all’ordine del giorno anche il “giusto” pricing degli Npl, oltre che la definizione degli standard comuni per la classificazione dei crediti deteriorati, già sotto il mirino dell’Eba.
L’ipotesi ‘bad bank’ europea si appresta a diventare uno dei temi ‘caldi’ dell’autunno in quanto strumento economico per la pulizia dei bilanci delle banche con conseguenze positive anche sull’erogazione del credito a famiglie e imprese.
Sull’effettiva realizzazione, però, rischia di pesare nuovamente il confronto tra gli stati del Sud Europa favorevoli allo strumento, compresa l’Italia, mentre alcune resistenze potrebbero arrivare dai paesi del Nord, ripetendo le diatribe viste con il Recovery Fund.
La situazione relativa alla creazione di una ‘bad bank’ europea potrebbe essere oggi diversa rispetto al passato, e “ora le probabilità che questo progetto possa realizzarsi sono abbastanza alte vista l'eccezionalità e la gravità della situazione, che coinvolge tutti i Paesi e considerati i progressi registrati dalle banche in termini di convergenza verso standard comuni, dall'Npe ratio al Cet1”, spiegano gli esperti di Equita.
“La notizia sarebbe ovviamente positiva per il settore bancario, anche se l'effettivo impatto sui bilanci dipenderà dalle tempistiche dell'implementazione che potrebbero essere molto più ritardate rispetto all'effettivo deterioramento dei bilanci delle banche”, aggiungono questi esperti.
Le indiscrezioni di stampa avevano sostenuto i titoli bancari in apertura di seduta, con crescite superiori al 3% per Unicredit (MI:CRDI) e Bper Banca (MI:EMII), con gli acquisti che poi si sono ridotti col proseguire della seduta.
Tra le altre banche, restano positive Banca Piccolo Credito Valtellinese (MI:PCVI), Mediobanca (MI:MDBI), Banca Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), Ubi Banca (MI:UBI), Unipol (MI:UNPI), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Banca IFIS (MI:IF), Banco Bpm (MI:BAMI) e illimity Bank (MI:ILTY).