Di Alessandro Albano
Investing.com - Risanamento (MI:RN) è tra i titoli più caldi e seguiti di questo venerdì a Piazza Affari, ora in rialzo del 3,3% ad euro 0,1318 e oltre 2 milioni di volumi scambiati, dopo un 2021 chiuso in rosso e le prospettive non proprio rosse per l'anno in corso.
La società esce da un anno che ha visto una perdita netta di 24,9 milioni dal rosso di 25,8 milioni dell’esercizio precedente, con posizione finanziaria netta negativa di 511,8 milioni di euro (-472,8 milioni nel 2020).
"Si evidenzia pertanto - scrive la società in nota - anche nel 2021 la sostanziale invarianza rispetto al 2020 dei costi di gestione frutto del processo di revisione organizzativa e strutturale, attuato negli scorsi esercizi".
Inoltre, con un patrimonio in calo a 95,8 milioni di euro - 120,7 milioni nell'anno precedente - la small cap ha deciso di avviare la riduzione del capitale al di sotto del terzo del medesimo, e di convocare dell’assemblea degli azionisti anche "per i provvedimenti ex Art. 2446 C.C".
A gravare sulla situazione c'è anche l'instabilità della governance, visto che dopo i conti Giancarlo Scotti ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere e vice-presidente con decorrenza immediata "a seguito di sopraggiunti impegni professionali".
Per il 2022, considerato che "la principale fonte di reddito prospettica risulta essere l’iniziativa di sviluppo Milano Santa Giulia", è verosimile, spiega il gruppo, che i risultati economici dovranno essere valutati "in un’ottica di medio/lungo periodo in quanto gli investimenti sostenuti sono destinati a dar luogo a ritorni non immediati in termini sia economici che finanziari".
Questo, aggiunge la società quotata, "a discapito dei primi esercizi ed in particolare del 2022 che, in assenza di effetti generati da eventi straordinari, potrà risultare di segno negativo allineato al dato evidenziato nell’esercizio 2021".
Il titolo, considerato altamente speculativo, esce da sedute piuttosto volatili. Negli ultimi 5 giorni, ha registrato prima un +11%, per poi perdere il 13% circa nelle tre sessioni successive. In un anno, lo strumento ha aumentato il proprio valore del 160%, mentre da inizio 2022 il rialzo è pari al 9,5%.