Investing.com - Vira in forte negativo il Ftse Mib a metà mattinata e tocca un -1,18% con l’indice del settore bancario (FTSE Italia All Share Banks) in calo dello 0,40% nella settimana caratterizzata dai dati trimestrali.
Gli spiragli di un possibile governo dopo l’apertura di Silvio Berlusconi ad un esecutivo M5S e Lega sembrano attirare le vendite dopo la positiva chiusura di ieri del Ftse Mib (+0,46%).
Tra i peggiori del principale indice di Milano c’è Banco Bpm (MI:PMII) dopo la diffusione dei dati relativi al primo trimestre, positivi da un punto di vista degli utili che hanno visto un raddoppio rispetto al periodo precedente, ma deludenti relativamente al calo delle commissioni e al costo del rischio che rimane elevato.
Male anche Mps (MI:BMPS) la cui trimestrale è attesa per oggi mentre Widiba, la banca online del gruppo fiorentino, ha visto un utile positivo (200 mila euro) per la prima volta dalla sua nascita avvenuta 4 anni fa come startup. Il periodo precedente si era chiuso con 2 milioni di perdita. Bene anche i ricavi, in crescita del 36% e l’Ebida che arriva a 2,6 milioni.
"Widiba - viene spiegato - riveste anche un ruolo di motore del cambiamento nel piano industriale al servizio del Gruppo Mps. In linea con i risultati del primo trimestre, si prevede una crescita positiva per l'intero anno di clienti e masse, nonche' degli aggregati economici e patrimoniali". La consulenza finanziaria si riconferma al centro del modello di business di Widiba, con una crescita del portafoglio medio del 10% rispetto allo scorso anno.
Resiste invece Unicredit (MI:CRDI), che guadagna l’1,19% dopo la diffusione dei dati definiti dall’ad Jean Pierre Mustier “il miglior primo trimestre in più di un decennio”. Gli utili netti, infatti, sono cresciuti del 22,6% su base annua, battendo le stime del consensus degli analisti.
Nella giornata di oggi sono attesi i risultati anche di Ubi Banca (MI:UBI) (-1,81% oggi), doBank (-1,20%) mentre domani l’attesa si concentrerà su Banca Carige (MI:CRGI) (-2,25%), Mediobanca (MI:MDBI) (-0,78%) e Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI) (-0,83%).
Nel frattempo, il vice direttore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha affermato che la situazione delle banche italiane è in miglioramento grazie anche alle vendite previste di crediti deteriorati che permetteranno di scendere a 130 miliardi netti.
Nei prossimi mesi lo stock dei Npls netti sarà quindi al 7,2% del totale degli impieghi, "quattro punti percentuali meno che nel 2015” ha dichiarato Panetta nel corso di un seminario alla Camera dei Deputati. “La situazione delle singole banche è oggi meno eterogenea che in passato, anche se in più casi il peso delle esposizioni deteriorate rimane elevato", ha spiegato.
Tale percorso, ha avverito Panetta, non deve fermarsi e “a pulizia dei bilanci deve avvenire con rapidità, alla velocità massima possibile, ma senza eccedere il limite di velocità rappresentato dalla capacità del mercato di assorbire i crediti deteriorati a prezzi non lontani dal loro valore economico". Viceversa ci sarebbero effetti "assai gravi" per il sistema bancario e l'economia italiana.