PECHINO (Reuters) - La Cina esenterà temporaneamente i cittadini di Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Malesia dall'obbligo di visto per visitare il Paese, in una nuova mossa per stimolare il turismo post-pandemia.
Dall'1 dicembre di quest'anno al 30 novembre 2024, i cittadini di questi Paesi che entreranno in Cina per affari, turismo, visitare parenti e amici o che transiteranno per non più di 15 giorni non avranno bisogno di un visto, ha detto oggi un portavoce del ministero degli Esteri cinese.
Negli ultimi mesi la seconda economia del mondo ha adottato misure - tra cui il ripristino delle rotte aeree internazionali - per rilanciare il proprio settore turistico dopo tre anni di rigide misure contro la pandemia che hanno chiuso in gran parte le frontiere al mondo esterno.
Pechino sta anche cercando di ristabilire la propria immagine sullo scenario globale dopo essersi scontrata con molte nazioni occidentali, tra cui alcuni Paesi europei, su questioni che vanno dalla gestione della pandemia ai diritti umani, da Taiwan alle pratiche commerciali.
Un recente sondaggio del Pew Research Center in 24 Paesi ha rivelato che l'opinione pubblica ha una visione ampiamente negativa della Cina, con il 67% degli adulti che hanno espresso pareri sfavorevoli.
Più della metà degli intervistati ha detto che la Cina interferisce negli affari di altre nazioni e non tiene conto degli interessi altrui.
All'inizio di questo mese, la Cina ha esteso la propria politica di esenzione dal visto di transito a 54 Paesi, includendo anche i cittadini norvegesi.
Ad agosto, Pechino ha eliminato per tutti i viaggiatori in entrata il requisito di un test Covid-19 negativo. A luglio ha anche ripristinato l'esenzione dal visto di 15 giorni per i cittadini di Singapore e del Brunei.
I voli internazionali in entrata e in uscita dal Paese, pur registrando una ripresa più lenta rispetto a quelli nazionali, hanno ripreso a crescere.
Il regolatore dell'aviazione cinese ha detto a ottobre che ci sarebbero stati 16.680 voli settimanali nei cinque mesi successivi, con voli passeggeri che dovrebbero tornare al 71% del totale di quattro anni fa.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Stefano Bernabei)