BRUXELLES (Reuters) - Il Parlamento europeo ha approvato una legge chiave per l'Ue per il "ripristino della natura", salvando almeno in parte i piani per la protezione dell'ambiente nonostante il clamore creato dalle proteste degli agricoltori.
Il voto è arrivato dopo settimane di proteste da parte di agricoltori di tutta Europa, compresa una violenta dimostrazione ieri davanti alla sede dell'Unione europea a Bruxelles. Le critiche dei manifestanti riguardano anche le politiche 'green' dell'Unione europea, sostenendo che impongono un'eccessiva burocrazia agli agricoltori.
Gli europarlamentari hanno approvato la legge con 329 voti a favore, 275 contrari e 24 astensioni.
La legge è stata approvata nonostante il Partito Popolare Europeo - il primo gruppo del Parlamento europeo - abbia deciso all'ultimo momento di opporsi alla legge, ritenendo che avrebbe sottoposto gli agricoltori a ulteriori oneri burocratici.
La politica per la natura è destinata a diventare uno dei più importanti atti legislativi dell'Unione europea in ambito ambientale, in quanto richiede agli stati membri di introdurre misure per il ripristino della natura su un quinto della loro terra e del mare entro il 2030.
La legge mira a invertire il declino degli habitat naturali europei - l'81% dei quali è classificato in cattive condizioni di salute - e prevede obiettivi specifici, ad esempio il ripristino delle torbiere in modo che possano assorbire le emissioni di Co2 e contribuire a fermare il cambiamento climatico.
Il disegno di legge deve ora essere approvato dagli stati membri Ue prima di entrare in vigore.
L'approvazione è di solito una semplice formalità e dopo il voto di oggi la legge sembra destinata a evitare il destino di altre politiche 'green' accantonate dall'Unione europea per placare le proteste degli agricoltori.
La Commissione europea ha recentemente ritirato una proposta di legge per la riduzione dei pesticidi e ha rinviato l'obbligo per gli agricoltori di destinare più terreni alla natura.
Finora, queste decisioni non sono riuscite a placare le proteste degli agricoltori. Alcuni organizzatori della protesta affermano che le proposte ecologicamente sostenibili non sono il problema e che Bruxelles deve intervenire per limitare le importazioni di cibo a basso costo.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Claudia Cristoferi)