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Parlamento Ue approva divieto prodotti realizzati con lavoro forzato

Pubblicato 23.04.2024, 16:18
© Reuters. L'edificio del Parlamento dell'Ue a Bruxelles, in Belgio, il 31 maggio 2023. REUTERS/Yves Herman/Foto d'archivio

BRUXELLES (Reuters) - Il Parlamento europeo ha approvato le norme per vietare nell'Ue la vendita, l'importazione e l'esportazione di merci prodotte con il lavoro forzato.

La decisione è stata presa dai legislatori dell'Ue a causa dei timori per il rispetto dei diritti umani nella provincia cinese dello Xinjiang.

Gli Stati Uniti hanno emanato una legge simile nel 2021 per salvaguardare il mercato da prodotti potenzialmente contaminati dalle violazioni dei diritti umani nello Xinjiang, dove il governo statunitense sostiene che la Cina stia commettendo un genocidio contro i musulmani uiguri.

La Cina nega gli abusi nello Xinjiang, regione importante per la produzione di cotone e che fornisce anche gran parte dei materiali per i pannelli solari.

Le autorità nazionali del blocco dei 27 Paesi o la Commissione potranno indagare su merci, catene di approvvigionamento e produttori sospetti. Le indagini preliminari dovranno concludersi entro 30 giorni lavorativi.

Se si ritiene che un prodotto sia stato realizzato con il lavoro forzato, non sarà più possibile venderlo sul mercato dell'Ue e le spedizioni saranno intercettate alle frontiere dell'Unione.

"Oggi, in tutto il mondo, 28 milioni di persone sono intrappolate nelle mani di trafficanti di esseri umani e di Stati che le costringono a lavorare per una paga bassa o nulla. L'Europa non può esportare i propri valori se importa prodotti realizzati con il lavoro forzato. Il fatto che l'Ue abbia finalmente una legge che vieta questi prodotti è uno dei maggiori risultati di questo mandato", ha detto Maria-Manuel Leitao-Marques, deputata portoghese dell'Alleanza dei socialisti e democratici al Parlamento.

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Il Parlamento europeo ha approvato la legge con l'ampia maggioranza di 555 voti a favore, 6 contrari e 45 astensioni.

Per entrare in vigore, la legge deve ancora essere approvata dai membri dell'Ue, un passo finale che solitamente è solo una formalità, attraverso cui le leggi passano senza modifiche.

I Paesi dell'Ue dovranno iniziare ad applicare la legge entro tre anni.

(Tradotto da Camilla Borri, editing Gianluca Semeraro)

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