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2 ETF per difendersi dall’aumento delle tensioni globali

Pubblicato 22.02.2022, 16:02
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L’escalation delle tensioni geopolitiche in Europa dell’Est va ad aggiungersi alla recente volatilità di mercato. E con la probabilità di sanzioni più pesanti contro la Russia, dopo che il Presidente Vladimir Putin ieri ha preferito incrementare le minacce contro l’Ucraina anziché puntare ad una soluzione diplomatica dell’impasse, l’azione dei mercati potrebbe diventare ancora più volubile.

Aggiungiamoci i timori per gli aumenti dei tassi di interesse, l’inflazione altissima e l’attuale impatto della pandemia che resta un fattore per i mercati globali. Questa stagione degli utili ha inoltre dato delle delusioni, con alcuni nomi growth, soprattutto nel settore tech, che hanno mancato le stime. Di conseguenza, da gennaio, l’S&P 500 ed il NASDAQ 100 sono crollati rispettivamente dell’8,6% e del 14,2%.

Anche se i mercati statunitensi sono rimasti chiusi ieri per il Giorno del Presidente, questa mattina, al momento della scrittura, i riferimenti asiatici ed i contratti dei future USA hanno già reagito all’escalation delle tensioni militari. Ed è probabile che anche sulla seduta statunitense pesino gli eventi geopolitici.

In periodi come questo, diversificazione e strategie di rifugio alternative possono aiutare gli investitori a proteggere i loro portafogli dal trambusto causato dall’ignoto. Gli asset difensivi offrono agli investitori cauti la scelta di proteggere il capitale e generare ritorni.

La maggior parte delle persone che vuole salvaguardare il portafoglio dai forti ribassi solitamente prende in considerazione oro ed altri metalli preziosi, oltre a materie prime, asset ibridi che hanno le caratteristiche sia dei titoli azionarti che delle obbligazioni, e, ultimi ma non ultimi, i titoli difensivi.

Detto questo, nell’articolo di oggi presenteremo due ETF difensivi che potrebbero interessare agli investitori che cercano uno scudo dalle preoccupazioni sui mercati.

1. Fidelity MSCI Utilities Index ETF

  • Prezzo attuale: 42,74 dollari
  • Range su 52 settimane: 37,91-46,47 dollari
  • Rendimento dividendo: 2,92%
  • Percentuale di spesa: 0,08% all’anno

Il nostro primo fondo, Fidelity MSCI Utilities Index ETF (NYSE:FUTY), offre esposizione a società di utenze USA. Il fondo ha cominciato gli scambi nell’ottobre 2013.

FUTY Weekly

FUTY, che replica i ritorni dell’indice MSCI USA IMI Utilities Index, possiede le azioni di 67 aziende. I primi 10 nomi rappresentano quasi il 54% degli asset netti di 1,2 miliardi di dollari.

In termini di sotto-settori, ci sono le utenze elettriche con il 59,63%, seguite da multi-utenze (27,8%), utenze idriche (4,54%), gas (4,53%) e società indipendenti di energia elettrica e rinnovabile (3,4%).

Tra i nomi principali ci sono NextEra Energy (NYSE:NEE), Duke Energy (NYSE:DUK), Southern (NYSE:SO), Dominion Energy (NYSE:D) ed Exelon (NASDAQ:EXC).

FUTY ha segnato un massimo storico il 31 dicembre 2021. Ma è crollato di oltre il 7,5% sull’anno in corso. Tuttavia, negli ultimi 12 mesi ha registrato ritorni di oltre il 5,3%. L’ETF al momento è scambiato ad un book value di 2,24x ed un sales value di 2,72x. Il rapporto P/E si attesta a 24,69x.

Considerato il recente calo di FUTY nonché di molti nomi del settore utenze, gli investitori continuano a chiedersi se il settore non sia andato fuori moda. Dall’altra parte, c’è chi fa notare che le utenze sono solitamente dei “rifugi” nei periodi di incertezza.

Ci aspettiamo che le prossime settimane portino sollievo ai nomi andati sotto pressione. Quindi i potenziali investitori potrebbero considerare un calo verso i 42 dollari come un miglior punto d’entrata in FUTY.

2. iShares Preferred and Income Securities ETF

  • Prezzo attuale: 36,03 dollari
  • Range su 52 settimane: 35,54-39,64 dollari
  • Rendimento dividendo: 4,77%
  • Percentuale di spesa: 0,46% all’anno

L’iShares Preferred and Income Securities ETF (NASDAQ:PFF) investe su azioni privilegiate USA, un tipo di strumento, e i relativi ETF, di cui abbiamo parlato. Queste obbligazioni ibride combinano le caratteristiche delle azioni ordinarie e dei bond. Il fondo è stato lanciato nel marzo 2007.

PFF Weekly TTM

PFF, che al momento possiede le azioni di 503 aziende, replica l’indice ICE Exchange-Listed Preferred & Hybrid Securities Index. I principali dieci titoli del fondo rappresentano circa il 14% degli asset netti di quasi 18 miliardi di dollari.

L’ETF è fortemente inclinato verso gli istituti finanziari (61,50%), seguiti da industriali (24,09%) ed utenze (13,76%). Tra i nomi più importanti, troviamo il gruppo di semiconduttori Broadcom (NASDAQ:AVGO), i colossi finanziari Wells Fargo (NYSE:WFC) e Bank of America (NYSE:BAC); il produttore di prodotti medici ed industriali Danaher (NYSE:DHR); e NextEra Energy.

PFF ha segnato un minimo di 52 settimane a metà febbraio. È crollato del 4,4% nello scorso anno e di oltre l’8,6% dall’inizio del 2022. I rapporti P/E e P/B si attestano rispettivamente a 11,26x e 1,41x.

L’ETF offre anche un allettante rendimento del 4,77%. Uno stabile flusso di entrate passive probabilmente risulterà allettante per molti lettori nel 2022. Quindi un fondo come PFF merita ulteriori approfondimenti.

Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

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