Alta volatilità sul titolo Fidia SpA (MI:FDA)in avvio di seduta, il cui prezzo oscilla tra i 5,55 e 5,79 euro.
I corsi continuano a sostare pericolosamente al di sotto di 6 euro. Possibile il proseguimento del downtrend e che potrebbe prospettare il raggiungimento del sostegno chiave a 5,50 euro, la cui violazione (in particolar modo in chiusura di seduta) farà scattare nuovi ed anche forti affondi in direzione di 5,30 e area 5,10 euro.
Saranno il perentorio ritorno sopra 6 euro (con tenuta settimanale) ed il successivo superamento di 6,20 a risollevare le sorti del titolo, proiettandolo verso area 6,50 euro.
Fidia in sei mesi ha ceduto il 12%, il 22% in 12 mesi, +130% in 3 anni e +70% in 5 (dal 2000 ad oggi -55%).
La debolezza del mercato cinese (25% dei ricavi) non sta agevolando la ripresa del titolo della società torinese che opera nella produzione e nella vendita di controlli numerici e software, di sistemi di fresatura ad alta velocità.
Il 5 aprile scorso Banca Imi ha alzato il rating per Fidia a “buy” da “hold” con target price a 8 da 6,5 euro.
Gli analisti notano che la raccolta ordini è rimasta sostanzialmente allineata a quella dell’esercizio precedente.
Il primo trimestre del 2016 è stato caratterizzato da una leggera diminuzione del valore della produzione rispetto a quello realizzato nello stesso periodo dell’anno precedente (-2,7%).
La redditività è migliorata molto rispetto al medesimo periodo 2015.
Sul fronte commerciale, la raccolta ordini non ha finora replicato il trend riscontrato a partire dalla seconda metà dell’esercizio passato, con trattative che si sono protratte oltre le aspettative, e che impatteranno i trimestri successivi.
Tenuto conto della storica ciclicità dei ricavi, della presenza di un portafoglio ordini adeguato (quasi 33 milioni di euro) e delle trattative in corso, esistono i presupposti per un’evoluzione in positivo dei risultati economici nei trimestri a venire e per il raggiungimento, a fine esercizio, di un fatturato in linea con quello realizzato nel 2015 .
Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è inferiore a Ema50; entrambe sono inferiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più ribassista possibile.
Risultati primo trimestre:
• Ricavi netti: 8,0 milioni di euro (6,5 milioni di euro al 31 marzo 2015)
• Valore della Produzione: 12,6 milioni di euro (13,0 milioni di euro al 31 marzo 2015)
• EBITDA -0,8 milioni di euro (-1,5 milioni di euro al 31 marzo 2015)
• Posizione finanziaria netta: a credito per 0,5 milioni di euro (a credito per 6,5 milioni di euro al 31 dicembre 2015 e a credito per 0,5 milioni di euro al 31 marzo 2015)
• Acquisizione ordini: 7,2 milioni di euro (13,2 milioni di euro nel primo trimestre del 2015)
• Portafoglio ordini: 32,8 milioni di euro (40,8 milioni di euro al 31 marzo 2015; 30,9 milioni di euro al 31 dicembre 2015)