Se lo storno settimanale era una delle ipotesi, ed in tal senso la scorsa settimana ci eravamo preparati a riaprire posizioni su STM (MI:STM), Tenaris (MI:TENR) e Leonardo SpA (MI:LDOF), quello che lascia invece aperta la porta per ulteriori ribassi è il fatto che, seppur per un soffio (almeno e solo 20 punti), l’affondo di venerdì non ha portato alla chiusura del gap-up in area 21900 e questo potrebbe complicare la situazione (nonostante la buona reazione partita proprio da 21964 punti)
Cosa potrebbe succedere adesso? Molto difficile a dirsi, ma cerco di fare un po’ d’ordine.
Seppur le “convinzioni” personali in Borsa abbiano il valore di zero (proprio per questo serve anche l’analisi tecnica), la mia come ben sapete rimane positiva con la visione futura dell’indice sopra 24000 punti e nonostante i “pericoli” ritengo che la peggiore delle ipotesi, al momento, possa essere rappresentata da area 20000 (90% pox che non si vada sotto).
La partita del “Su o giù” però si giocherà tra area 23000 e 21900 e se mi dovessi affidare al calcolo delle probabilità preferirei che la chiusura del gap-up avvenga subito (Lunedì o Martedì). Fosse così al 70% si dovrebbe ripartire da lì (sia DJIA che NASDAQ dovrebbero esserci d’aiuto già a partire da questi 2 giorni), altrimenti si potrebbero rivedere i 20000 punti (25% pox)
In merito al portafoglio “consigliato”, la scorsa settimana si è provveduto a:
il giorno 19 si sono aperte le posizioni su Unicredit (MI:CRDI) (17.12) ed STM (19.40) mentre si è portato a peso 1 Tiscali (MI:TIS) (0.0348)
il giorno 20 si è aperta posizione su Leonardo (9.35)
il giorno 23 si è aperta posizione su Tenaris (13.60)
Note: ora la composizione del portafoglio è completa e, come qualche tempo fa, ci troviamo con una sovra-esposizione (peso 11.80 contro il max solito di 7-8). Tale “scelta” è ovviamente conseguente alla visione di un “rialzo epocale” che, per l’appunto e se dovesse avvenire, non capita tutti gli anni.
La sovra-esposizione aumenterà di un ulteriore e massimo peso di 1.20 (0.40 x 3) per l’eventuale raddoppio su tutto il settore immobiliare. Per IGD parteciperemo all’aumento di capitale e acquisteremo la differenza; per Coima Res e Aedes attendiamo news dal MIB (per la prima) o su eventuale Adc (per la seconda)
Tengo inoltre a precisare che se solitamente il rapporto liquidità-esposizione dovrebbe essere di 60%-40%, al massimo dell’esposizione ci troveremo invece con 35%-65%. Qualora il “rialzo epocale” diventasse “a rischio”, correremo ai ripari con una nuova strategia
La buona performance ottenuta nel primo trimestre, che possiamo ritenere conclusa, ci pone comunque in situazione di “serenità” per qualsivoglia scossone possa arrivare
Infine rispondo ad alcune domande che mi sono state poste.
Se la liquidità e la diversificazione rappresentano un “obbligo” nei mercati azionari (e non solo), per tentare di ottenere un seppur minimo guadagno medio mensile sarebbero sufficienti per “replicare” il portafoglio “consigliato” (ognuno scelga ovviamente i titoli secondo le proprie valutazioni) anche 10K (senza settore immobiliare).
Come?
Operando in marginalità (sempre e comunque minimo 25%); è vero che da una parte ha dei costi di operatività maggiori ma lo è altrettanto che
A) permette anche a chi non dispone di grosse somme di poter diversificare
B) ci dovrebbe consentire di avere sempre cash a disposizione per poter attuare o cambiare le nostre strategie
C) a conti fatti, se la performance annuale risulta positiva, nel 99% dei casi sarà sempre superiore a confronto di quella raggiunta senza “marginazione”
D) operando, come minimo e tassativamente, al 25% di marginalità non solo si evita il “rischio” dello stop-loss inaspettato, ma è probabile che nell’ 85% dei casi tale percentuale sia più che sufficiente per chiudere l’operazione.
Per tutto il resto (aggiornamento target) consultare tabella sottostante. Per ora, rimaniamo ancora senza stop loss