Piazza Affari brilla in una seduta sottotono per le borse europee e americane. Forex:l’euro-dollaro tende ai minimi del 2015.
Seduta sottotono per i listini europei nella giornata di ieri. La borsa di Francoforte DAX contiene le perdite chiudendo a quota 11092 con un calo dello 0.25%, peggiore l’andamento delFTSE 100 Ftse-Inglese che chiude la giornata di contrattazione con un ribasso dello 0.46%. Si distingue invece Piazza Affari FTSE MIB; il listino milanese, infatti, trainato dal settore bancario, ha mostrato un ottimo spunto chiudendo con un rialzo pari allo 0.70%.
Leggera flessione invece per la borsa americana, che sconta i dati economici leggermente negativi rilasciati nel pomeriggio di ieri. I tre listini principali chiudono tutti poco sotto la parità – Dow Jones -0.17% S&P -0.12% Nasdaq -0.05% – mostrando comunque una buona capacità di reggere notizie non propriamente positive.
Seduta contrastata per l’Asia che vede contrapposti i due indici driver. Il Nikkei 225 chiude sopra la pari, con un incremento dello 0.23%, mentre l’indice Hang Seng, trainato dalle vendite, ha chiuso con un ribasso dello 0.35%.
Il mercato valutario ha chiuso la giornata di ieri perfettamente in linea con le attese.
L’EUR/USD, dopo aver superato al ribasso la soglia di 1.06 (un minimo del genere mancava da aprile di quest’anno) ha chiuso la seduta a quota 1.0637 con un calo dello 0.09%. Sostanzialmente in parità, invece, il rapporto tra la moneta unica europea e lo Yen giapponese; la coppia EUR/JPY ha, infatti, chiuso, poco sotto la parità (-0.06%).
Il dollaro, che consolida il suo rafforzamento guadagnando terreno anche nei confronti della sterlina britannica – GBP/USD -0.43% – oggi è atteso al varco da una serie di dati macroeconomici che, se positivi, potranno dare un ulteriore spinta positiva alla moneta americana.
Nel settore delle materie prime, si è registrata una seduta particolarmente volatile per il Petrolio Greggio. Il petrolio, infatti – minimo a 40.42 e il massimo a 42.74 –, chiude le contrattazioni sulla soglia dei 42 dollari al barile, con un rialzo dell’1.25%. Il prezzo di questa commodity dopo aver pagato l’apprensione sull’aumento delle scorte, ha recuperato grazie alle dichiarazioni dell’Arabia Saudita che si è mostrata disponibile ad attuare le giuste contromisure per stabilizzare il livello dei prezzi.
Diverso l’andamento dell’Oro che chiude una seduta poco volatile dove sono prevalse le vendita. Il metallo prezioso ha chiuso a 1068 dollari all’oncia, mostrando un ribasso dello 0.62%.
I dati macroeconomici di ieri non hanno avuto una grande influenza, in quanto i dati rilasciati non si sono discostati molto dalle attese, per cui il mercato ne aveva già scontato in previsione gli effetti.
La giornata di oggi si mostra particolarmente interessenza sul fronte americano. Di sicuro interesse per gli investitori saranno il rapporto sulla fiducia dei consumatori atteso per le 16:00 ore italiane, ma soprattutto la seconda lettura del PIL del terzo trimestre (ore 14:30) che è atteso con una variazione positiva del 2% rispetto all’1.5% della rilevazione preliminare.
Andrea Cangiano
Financial Advisor, UCapital.