Le difficoltà di Unicredit (MI:CRDI) ad allontanarsi dal sostegno critico di 1,89 euro e la forte volatilità, rappresentano un chiaro sintomo di grande incertezza e debolezza nello scenario grafico del titolo bancario.
Tale debolezza è alla base dell’accelerazione ribassista che in settimana ha portato i corsi a toccare nuovi minimi storici (1,85 euro).
Prossimi obiettivi di tale movimento a 1,75 euro e poi in area 1,47 euro.
Primi segnali di ripresa giungeranno solo oltre quota 2,225 euro (in chiusura di seduta) preludio al test di 2,65 euro.
Ancora molto lontane le prime significative resistenze ( area 3,62 euro) che, una volta abbattute, darebbero vita ad una reale inversione di tendenza.
Unicredit in 6 mesi ha ceduto il 64%, il 70% in 12 mesi, il 47% in 3 anni e l’81% in 5 ( dal 2000 ad oggi -93%).