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Borse USA in calo, rendimenti dei Treasury ai massimi pluriennali

Pubblicato 03.10.2023, 15:46
Aggiornato 03.10.2023, 15:44
© Reuters.

Investing.com - I titoli azionari statunitensi sono scesi mentre i rendimenti del Tesoro sono saliti ai massimi pluriennali, con gli investitori che attendono i dati chiave sull’occupazione di questa settimana, tra cui il report di venerdì sui posti di lavoro di settembre.

Al momento della scrittura, il Dow Jones Industrial Average è sceso di 134 punti, pari allo 0,4%, mentre l’S&P 500 è sceso dello 0,5% e il NASDAQ Composite dello 0,6%.

Lunedì, il Dow a 30 titoli ha ceduto lo 0,2%, mentre l’indice tecnologico Nasdaq è salito dello 0,7% e il benchmark S&P è salito solo marginalmente. Tutti e tre hanno chiuso settembre e il terzo trimestre in ribasso.

A fare pressione sui titoli azionari è stato il rendimento dei Treasury decennali, che è balzato al livello più alto dal 2007 dopo che i dati hanno mostrato che l’attività industriale americana ha subito la contrazione minore da circa un anno. I rendimenti aumentano tipicamente quando i prezzi scendono: il decennale ha raggiunto il 4,735%, il livello più alto dall’agosto 2007.

I numeri hanno evidenziato la resistenza dell’economia più grande del mondo, supportando alcune previsioni secondo cui la Federal Reserve potrebbe scegliere di mantenere i tassi di interesse più alti per un periodo di tempo più lungo. La posizione aggressiva assunta dalla Fed la scorsa settimana ha convinto molti investitori a ricalibrare le proprie aspettative sui tassi, con i mercati dei future che ora scommettono che i costi dei prestiti si attesteranno al 4,7% entro la fine del prossimo anno, il che implica un minor numero di tagli rispetto a quanto previsto in precedenza, dall’attuale intervallo del 5,25% al 5,50%.

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JOLTS in arrivo

Nel calendario dei dati economici, gli investitori terranno d’occhio i nuovi dati sulle offerte di lavoro per il mese di agosto. Il cosiddetto rapporto JOLTS dovrebbe mostrare che i posti di lavoro vacanti sono scesi a 8,8 milioni durante il mese.

Nel mese precedente il dato è sceso al minimo degli ultimi due anni e mezzo, lasciando intendere un graduale rallentamento del mercato del lavoro che ha contribuito a sostenere la tesi della Fed di lasciare invariati i tassi di interesse nella riunione di settembre.

Nel corso della settimana, il quadro del mercato del lavoro sarà ulteriormente chiarito dal report sull’occupazione non agricola ADP e dal report sulle buste paga non agricole.

Azioni McCormick in calo dopo gli utili

Le azioni del produttore di spezie e condimenti McCormick & Company Incorporated (NYSE:MKC) sono scese del 7% dopo aver riportato utili in linea con le aspettative e ricavi leggermente inferiori alle attese. La società ha dichiarato di prevedere per il 2023 un fatturato in linea con le aspettative, compreso tra 6,67 e 6,80 miliardi di dollari.

Il produttore di uova Cal-Maine Foods Inc (NASDAQ:CALM) dovrebbe comunicare gli utili dopo la chiusura del mercato, in una settimana tranquilla per le relazioni trimestrali delle aziende.

Petrolio in calo dopo aver toccato i minimi di tre settimane

I prezzi del petrolio sono scesi martedì dopo aver toccato i minimi di tre settimane nella sessione precedente, con gli operatori in parte preoccupati per l’impatto che l’aumento dei tassi di interesse potrebbe avere sulla domanda di greggio.

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I dati sulla produzione statunitense di lunedì hanno alimentato le proiezioni secondo cui la Fed potrebbe scegliere di mantenere i tassi più alti più a lungo, spingendo il dollaro statunitense al rialzo rispetto a un paniere di altre valute. La prospettiva di un aumento dei costi di finanziamento e di un dollaro più forte potrebbe rendere il petrolio più costoso per gli acquirenti che detengono altre valute, colpendo potenzialmente la domanda.

A pesare ulteriormente sui prezzi è stato l’annuncio del ministro dell’Energia turco, secondo cui il Paese avrebbe riavviato questa settimana le operazioni di un oleodotto proveniente dall’Iraq, sospese per quasi metà anno. Questo ha in qualche modo confuso le prospettive dell’offerta, che di recente è stata guidata dalla decisione dell’Arabia Saudita e della Russia di estendere i tagli alla produzione fino alla fine del 2023.

(Articolo realizzato con il contributo di Oliver Gray).

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