Investing.com – Listini asiatici in salita questo venerdì, seguendo i segnali cauti delle due maggiori banche centrali della regione, con la Bank of Japan che ha mantenuto i tassi d’interesse ultra-bassi e la People’s Bank of China che ha iniziato a ridurre i costi di finanziamento.
Tuttavia, i guadagni maggiori sono stati limitati dal fatto che i mercati sono rimasti in ansia per il peggioramento delle tendenze economiche e l’aumento dei tassi di interesse nel resto del mondo, in particolare negli Stati Uniti.
I titoli giapponesi invertono le prime perdite grazie alle prospettive caute della BOJ
L’indice giapponese Nikkei 225 è salito dello 0,2%, mentre il TOPIX ha ridotto le perdite iniziali dopo che la BOJ ha deciso di mantenere i tassi di interesse a livelli bassissimi ha segnalato di non aver modificato le sue politiche di quantitative easing e di controllo della curva dei rendimenti.
La mossa indica che le condizioni monetarie giapponesi rimarranno accomodanti nel breve termine, il che a sua volta fa apparire i titoli locali molto più interessanti rispetto ai loro omologhi globali.
Questa idea ha portato sia il Nikkei che il TOPIX ai massimi di 33 anni questa settimana, dopo un rally stellare nell’ultimo mese. Anche l’ottimismo sull’economia giapponese ha contribuito, dato che la BOJ ha previsto una crescita relativamente forte nel 2023.
Azioni cinesi sostenute dai tagli dei tassi e dalle scommesse sugli stimoli
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono saliti di circa lo 0,4% ciascuno venerdì, estendendo i guadagni alla seconda sessione consecutiva, grazie al fatto che la People’s Bank of China ha iniziato a ridurre i tassi di prestito per sostenere la crescita economica.
La PBOC ha tagliato i tassi a breve e medio termine questa settimana e si prevede che martedì taglierà anche il tasso di interesse primario del prestito. La mossa arriva in un contesto di crescente incertezza sulla ripresa economica cinese post-COVID, dopo una serie di indicatori deboli per aprile e maggio.
Tuttavia, i recenti tagli dei tassi, insieme alle promesse di misure di sostegno da parte del governo, hanno alimentato le speranze di una ripresa dell’economia cinese nella seconda metà dell’anno.
L’ottimismo sulla Cina si è riversato sugli altri mercati ad essa collegati. L’indice Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,8%, mentre l’australiano ASX 200 ha guadagnato lo 0,8% grazie alla forza dei titoli minerari più importanti.
Gli indici indiani Nifty 50 e BSE Sensex 30 hanno aperto in rialzo dello 0,4%, mentre l’indice sudcoreano KOSPI ha guadagnato lo 0,5%.
Tuttavia, i guadagni maggiori sono stati limitati dalle preoccupazioni per l’aumento dei tassi di interesse statunitensi e il rallentamento della crescita economica. La Federal Reserve ha mantenuto invariati i tassi questa settimana e ha annunciato almeno altri due rialzi quest’anno per contenere l’inflazione elevata.
A ciò hanno fatto seguito diversi dati deboli statunitensi, che hanno sollevato dubbi sul margine della Fed per continuare ad aumentare i tassi.